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ELIDE GIORDANI
Cronaca

Ristorante C’entro, aria di chiusura Rischiano il posto otto dipendenti

L’attuale gestore del self service a Palazzo Ghini ha annunciato la cessazione dell’attività a settembre

Ristorante C’entro, aria di chiusura  Rischiano il posto otto dipendenti
Ristorante C’entro, aria di chiusura Rischiano il posto otto dipendenti

di Elide Giordani

C’entro, l’unico ristorante self service in centro storico ha i giorni contati. Secondo il calendario dell’attuale gestore, Summertrade, azienda romagnola della ristorazione con sede a Rimini, la saracinesca calerà il 30 settembre, ma di fatto l’attività potrebbe cessare il 31 di luglio considerato che il ristorante chiude per ferie dal 1° al 27 agosto. E segnerà una mancanza per la città, quantomeno per quella fascia di persone a cui fa comodo un pasto completo con 9 euro. Ma se non si troverà un altro gestore il grande ambiente ricavato dalle cantine ad arco di Palazzo Ghini, al numero 3 di Contrada Uberti, potrebbe morire definitivamente. E con esso un’opportunità di ristorazione che ha anche una funzione sociale. Il locale, 900 metri quadri, 270 posti distribuiti in sei sale, aperto tutti i giorni escluso la domenica dalle 12 alle 14,30, oggi ammannisce ufficialmente non più di 150 pasti al giorno (ma i dipendenti ne testimoniano almeno 400), e non bastano, pare, per far quadrare i bilanci della società affittuaria che denuncia una perdita di esercizio. La proprietà del luogo, peraltro, ossia la parrocchia di San Giovanni Battista (il Duomo) che per procura ha affidato la gestione ad una società ad hoc, non ha al momento altri imprenditori a cui affidarne la conduzione. E si profila un doppio problema: la chiusura di una punto di ristorazione particolare, con conseguente svuotamento di un luogo storico con resti di mura romane a vista sotto al pavimento, e il licenziamento degli 8 dipendenti dai 22 ai 32 anni che oggi mandano avanti l’attività. Ed è quest’ultimo il nodo più complesso. I due uomini (di cui uno invalido civile) e le sei donne che operano ogni giorno a servizio del ristorante stanno facendo il possibile per rimandare la chiusura, anche spulciando nelle pieghe dei bilanci degli ultimi anni. Cercano un’alternativa all’attuale gestore ma non escludono una formula che li coinvolga direttamente: ossia la costituzione di una cooperativa di gestione in cui investire il loro trattamento di fine rapporto. Ma non si presenta, quest’ultima, come un’avventura facile. Chi ha condotto fino ad ora il ristorante ha spalle larghe, quello che ci vuole in un locale così ampio come quello di Palazzo Ghini, benché, secondo la testimonianza dei dipendenti, da mesi non abbia riservato all’asset cesenate del gruppo la dovuta attenzione. Una rimostranza che corre sulle bocche di chi da settembre in poi si troverà a fare i conti con la fine di un’occupazione a cui teneva molto. E gli occhi si rivolgono al vivace settore cesenate della somministrazione interprete negli ultimi anni di operazioni che hanno reso vivo il centro della città. Non c’è tra loro chi potrebbe subentrare a Summetrade? Il locale è nell’area ztl ma non è l’unico, anzi, i locali di maggiore successo sono proprio dentro le mura, e non sarà quello l’elemento discriminante.