"Ritocchi al listino in un’azienda su tre"

Impossibile resistere all’aumento dei costi dell’energia senza ritoccare i listi dei prezzi. E’ l’amara considerazione del presidente di Cofesercenti cesenate, Cesare Soldati, sulla base dei risultati di un sondaggio Swg dove è emerso che il caro energia è in questo momento il principale problema per le imprese italiane. "Il quadro economico è in netto peggioramento e i costi energetici sono causa anche dell’aumento del prezzo di tutti gli altri prodotti, con una impennata dell’inflazione che ormai tocca le due cifre. Per questo motivo il 36% del campione intervistato – continua il presidente Confesercenti – ha dichiarato che sarà costretto ad aumentare i prezzi finali dei propri prodotti e servizi per riuscire a sostenere la stangata causata dalle bollette di luce e gas. Per contrastare il boom dei costi, molte imprese non vorrebbero però dover alzare i propri listini, perché c’è la consapevolezza che traslare gli importi delle bollette sui prezzi finali, per molte imprese vorrebbe dire uscire fuori mercato. Un’altra fetta del campione, circa il 32% sta pensando di limitare gli orari di lavoro e di apertura, ad esempio anticipando la chiusura per consumare meno energia o addirittura pensa ad una sospensione dell’attività nel periodo di bassa stagione". Il 18% delle imprese sta valutando una riduzione del numero dei dipendenti, sempre nell’ottica di riduzione dei costi. "Ssi delinea uno scenario nazionale che desta grande preoccupazione – conclude Soldati – pensando anche a quali potranno essere le ricadute sul territorio cesenate, dove sono molte le imprese che si sono rivolte a Confesercenti chiedendo aiuti e sostegni che, ad oggi, sono molto limitati e del tutto insufficienti. Come Confesercenti siamo al fianco delle imprese, e ribadiamo che serve una maggiore consapevolezza da parte del mondo politico, che deve assumere velocemente provvedimenti che evitino la chiusura di migliaia di attività. Sono a nostro avviso fondamentali il price cap sul prezzo del gas, l’aumento del credito d’imposta, e un limite all’aumento delle bollette".