Rottamazione cartelle 2019, corsa contro il tempo

Agenzia delle entrate sotto assedio. "Sono arrivato alle 6 e mezza e avevo già davanti una cinquantina di persone"

Uffici stracolmi in tutta Italia per la rottamazione delle cartelle

Uffici stracolmi in tutta Italia per la rottamazione delle cartelle

Cesena, 30 aprile 2019 - Presentarsi a metà mattina è già troppo tardi. L’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di piazza Sciascia negli ultimissimi giorni a disposizione per la presentazione delle domande relative alla ‘rottamazione’ delle cartelle esattoriali è un brulicare di persone che si affaccendano tra gli sportelli con documenti in mano, chiedendo delucidazioni sulle corrette procedure da seguire per evitare errori che vanificherebbero le domande. Il personale lavora a pieno regime, alle scrivanie come pure nella grande sala di attesa dove chi ha un attimo libero si prodiga tra un drappello e l’altro di astanti. L’attesa è lunga e i minuti si trasformano in ore, con la consapevolezza che nel penultimo giorno di tempo per presentare i moduli, non tutti avranno la possibilità di vedersi vidimare la richiesta.

«Guardi qua – fuori dal locale, in nervosa attesa sulla piazza, un uomo mostra un foglietto fagocitato dal distributore automatico quando il sole non era ancora sorto – Sono arrivato alle sei e mezza e già avevo davanti me una cinquantina di persone. A che ora dovevo presentarmi? Nel cuore della notte? Ho preso delle ore di permesso dal lavoro per essere qui, ma il tempo passa e le persone prima di me sono ancora tante». E dire che a lui è andata bene: intorno alle undici non è più possibile mettersi in fila, perché gli uffici non riusciranno a smaltire le richieste di ulteriori pretendenti. Per chi arriva ora è rimasta un’ultima finestra, quella di oggi, 30 aprile.

«E’ già da un po’ che i tagliandi non sono più in distribuzione – sospira un altro -: lo ho scoperto sulla mia pelle. Sono arrivato prima che potevo, ma non è bastato. Capisco che siamo arrivati agli sgoccioli, ma penso anche che in occasioni come queste i servizi debbano essere potenziati in maniera massiccia, per ridurre il più possibile i disagi». Dall’Agenzia non arrivano dichiarazioni. Anche con la motivazione che tutti i presenti sono impegnati a pienissimo regime a favore dell’utenza. E dunque eccola qui l’utenza: un eterogeneo mare di persone di tutte le età disseminate ovunque: i più fortunati seduti, gli altri in piedi, appoggiati ai muri o magari intenti a ricaricare il telefono cellulare per far fruttare – almeno in parte – l’attesa. La macchina fotografica mette diffidenza, tanti chiedono di rispettare la loro privacy, altri scrollano le spalle ma preferiscono non entrare nel merito delle loro richieste: «A prescindere dai motivi che mi hanno portato qui, attese così lunghe sono snervanti. Spero almeno che alla fine serva a qualcosa».

Il ‘qualcosa’ è l’argomento dirimente delle conversazioni tra chi lavora e chi attende. Prima di accedere allo sportello c’è in effetti la possibilità di confrontarsi con operatori che controllano regolarità e completezza dei documenti (senza entrare ovviamente nel merito di eventuali accoglimenti, che dovranno essere valutati specificatamente) fornendo consigli a chi è arrivato troppo tardi: «Per oggi non c’è più tempo, riprovi domani. La fila? Ci sarà ancora, di certo».