Samuele Garavelli, dal badile con cui ha spalato fango alla racchetta: campione del mondo under 12

La favola a lieto fine del ragazzino che ha trionfato sulla spiaggia di Cesenatico. Fino a venerdì pomeriggio ha lavorato per pulire l’abitazione di famiglia in via Roversano

A destra, Samuele Garavelli con Riccardo Baldini con cui ha vinto i mondiali. A sinistra nel fango dopo l'alluvione

A destra, Samuele Garavelli con Riccardo Baldini con cui ha vinto i mondiali. A sinistra nel fango dopo l'alluvione

Cesenatico, 24 maggio 2023 – Dalla melma di via Roversano allagata dall’esondazione del fiume Savio, al gradino più alto del podio dei campionati mondiali di beach tennis.

Perché le favole esistono e i sogni sono fatti per essere realizzati, soprattutto nei momenti più bui. Samuele Garavelli sabato era nel suo habitat naturale: piedi sulla sabbia, canotta e racchetta in mano. Era dove dovrebbe stare ogni ragazzino alle porte dell’estate: in spiaggia, a Cesenatico, a divertirsi. In coppia con l’amico e concittadino Riccardo Baldini scalava le eliminatorie del campionato planetario di beach tennis under 12, vincendo partite e avanzando nel tabellone.

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Era uno spettacolo, al quale purtroppo i suoi cari non hanno potuto partecipare, costretti a casa, col badile in mano, a lottare contro il fango che aveva invaso la loro abitazione, in uno dei punti più colpiti dell’alluvione. Erano dove era stato lo stesso Samuele fino al giorno prima, nonostante la sua giovanissima età, nonostante la fatica e lo sconforto. Lì, a difendere la sua casa, il suo mondo, fianco a fianco con la sua famiglia. E probabilmente era a questo che pensava il giovanissimo campione, mettendo giù una palla dopo l’altra, dove gli avversari non riuscivano ad arrivare.

Una rivincita coi controfiocchi nei confronti del destino beffardo. Già, perché mentre la morsa del fango cominciava ad allentare la presa in via Roversano, Samuele e Riccardo continuavano a vincere, una partita dopo l’altra, fino a mettere le mani sul titolo di campioni del mondo.

"Vorrei fare una sorpresa a mio nipote, che se lo merita – dall’altra parte del telefono arriva la voce emozionata di Dana, la zia, che vive nello stesso edificio martoriato dall’alluvione – Si merita i complimenti della sua città, miei e di tutti i suoi cari. Che poi, se posso dirla tutta, se li sarebbe meriati lo stesso, anche se fosse arrivato ultimo, perché un ragazzino di 12 anni non dovrebbe vivere quello che ha vissuto lui in questi giorni. Ma lui si è battuto con tutto il cuore, in strada con gli stivaloni, come in campo. E ha vinto".

Samuele Garavelli indossa i colori del Centro Romagna Beach, il Cbr che ha sede al Kickoff di Villachiaviche, gioca a beach tennis da quando aveva sette anni e ama le sfide difficilissime da vincere. "Come noi – la voce della zia incespica, commossa – perché è così che funziona in Romagna. I romagnoli spalano il fango, vanno a vincere il campionato del mondo e poi tornano a spalare. Esattamente come ha fatto Simone, che domenica era ancora qui, col badile in mano e la sua medaglia d’oro al collo". Una medaglia d’oro non annunciata, ma meritatissima. "E’ bravo e ha talento. Tanto. Ma non so se sarebbe arrivato fino in fondo senza la carica emotiva con la quale è giunto a Cesenatico. Noi eravamo rimasti in via Roversano, mandandolo a gareggiare con la speranza che almeno per un po’ pensasse ad altro rispetto a questo pantano. Ci aggiornavano i messaggi sul telefono che inviava in tempo reale la famiglia di Riccardo Baldini".

Ad ogni trillo un sussulto, un attimo di pausa dal badile e un sorriso: ‘Hanno vinto’; ‘Hanno vinto ancora’; ‘Sono in finale’; ‘Campioni’. "Alla fine, quando è sceso dal podio l’emozione è stata fortissima. Lui, il suo compagno di squadra e la sua famiglia si sono abbracciati e sono rimasti lì a lungo, ad assaporare il momento. Se lo è davvero meritato, come il giorno successivo si sarebbe meritato una festa. Che invece non c’è stata, perché c’era da continuare a spalare. Ci rifaremo, con gli interessi. E’ una promessa. In Romagna torna sempre il sole".