San Cristoforo, 10 anni di proteste per il traffico

Cesena, il comitato dei cittadini celebra polemicamente la ricorrenza: "La nuova rotonda non ha risolto i problemi di sicurezza e inquinamento"

Migration

di Paolo Morelli

Sono già dieci anni che i cittadini di San Cristoforo protestano con l’amministrazione comunale di Cesena per la pericolosità dell’omonima strada (provinciale 105) che parte dalla via Emilia nei pressi del ristorante McDonald’s, attraversa l’abitato di Case Scuola Vecchia, raccoglie il traffico in uscita dalla Secante, passa per San Cristoforo, Provezza e sfocia nella Strada provinciale 5 a Santa Maria Nuova.

Via San Cristoforo ha praticamente le stesse caratteristiche di quaranta e più anni fa, quando i veicoli che la percorrevano erano in numero enormemente inferiore a quello di oggi.

Era il 15 novembre 2011 quando undici cittadini di San Cristoforo indirizzarono una breve lettera al sindaco Paolo Lucchi e al Quartiere Dismano per segnalare che il progetto della nuova rotonda aveva un costo esagerato ma non metteva in sicurezza la borgata come invece era stato previsto. Da allora la rotonda è stata realizzata, ma per il resto nulla è cambiato; anzi la situazione del traffico è peggiorata poiché la via Emilia è sempre più congestionata dal traffico per l’aumentato pendolarismo Cesena - Forlì (basti pensare a ciò che comporta la soppressione della sezione distaccata di Cesena del Tribunale) e molti automobilisti preferiscono seguire un percorso alternativo alla via Emilia incanalandosi per le strade di campagna.

Il vero male di via San Cristoforo si chiama Lotto Zero della Secante che non è mai stato realizzato e non è neppure in programma, nonostrante la pericolosità dell’incrocio fra Secante e via San Cristoforo dove gli incidenti sono all’ordine del giorno. Inoltre via San Cristoforo, nel tratto di oltre tre chilometri che vanno dalla Secante alla Rotonda di San Cristoforo, è formata da due rettilinei e molti automobilisti e motociclisti spalancano l’acceleratore senza preoccuparsi perché sanno che i controlli delle forze dell’ordine sono praticamente inesistenti. Sull’assenza di vigilanza contano anche i camionisti che la percorrono nonostante i divieti.

In tempi più recenti è nato un comitato che periodicamente, in modo diretto o attraverso il Quartiere Dismano, richieste di ampliare la strada (basterebbe ricoprire l’adiacente fossato di grandi dimensioni nel quale nessuno ha mai visto scorrere grandi quantità di acqua) e di realizzare una bretella per sciogliere il nodo dell’incrocio con la Secante.

Fra le richieste avanzate più volte e mai soddisfatte c’è la realizzazione di una linea di trasporto pubblico (c’è solo lo scuolabus) particolarmente importante ora che nel vecchio edificio delle scuole di San Cristoforo ha aperto i battenti il Prime Center dello Istituto Oncologico Romagnolo.