Sarta assolta dall’accusa di truffa ai danni dello Stato

Assolta dall’imputazione di truffa ai danni dello Stato una cesenate di circa 60 anni, finita a processo con l’accusa di aver richiesto all’Inps una pensione non dovuta e gonfiata. La donna, difesa dall’avvocato Alessandro Sintucci, era finita indagata assieme a una settantina di persone in Romagna, ma per la maggior parte di loro le posizioni erano state archiviate. Solo in sei casi si era arrivati a una condanna. Le indagini erano partite a seguito di una segnalazione da parte dell’Inps che nel 2017 si era vista recapitare nei propri uffici un numero più alto del solito di richieste per l’erogazione di pensioni da parte di ex agricoltori che sostenevano (allegando certificazioni e documenti ritenuti falsi dal pubblico ministero che ha avviato le indagini) di aver costituito delle ditte artigianali e di aver cessato il lavoro agricolo, vantando così pensioni anticipate e più corpose. Tra questi c’era anche la 50enne cesenate che, stanca del lavoro agricolo da Avicoop, e desiderosa di occuparsi del nipotino, aveva iniziato a intraprendere la professione di sarta. L’Inps al processo chiedeva 20mila euro di danni e la donna temeva, in caso di condanna, di perdere 50mila euro di pensione percepita. Ieri al processo il giudice Marco De Leva ha assolto l’imputata perché il fatto non sussiste.