Schiuma bianca in mare sotto la lente del battello Daphne: "Innocua"

Si tratta dell’effetto dell’incremento delle fioriture algali dovute alle consistenti precipitazioni primaverili

La schiuma apparsa in questi giorni lungo la costa

La schiuma apparsa in questi giorni lungo la costa

Cesenatico, 19 giugno 2018 – E’ innocua la schiuma presente in Adriatico in questi giorni. A questa conclusione sono giunti i biologi del battello oceanografico Daphne di stanza nel porto di Cesenatico, i quali hanno esaminato la schiuma. A seguito di consistenti precipitazioni che da maggio stanno interessando il nord-est dell’Italia, le portate dei fiumi hanno registrato significativi incrementi, con aumento di apporti in mare di sali di azoto e fosforo. Questi elementi innescano fioriture algali, che sono naturali fenomeni eutrofici, sia di macroalghe, sia microalgali non visibili a occhio nudo ma solo al microscopio, che alterano la colorazione delle acque e riducono la trasparenza.

La fioritura di macroalghe e conseguente accumulo interessa particolarmente i primi metri della fascia di balneazione e la zona interna alle barriere frangiflutti e a ridosso di moli e porti. Le macroalghe verdi sono del tutto innocue e appartengono alla famiglia delle Ulvacee che stagionalmente fanno la loro comparsa. Queste macroalghe restano fissate al substrato solo nei primi stadi di sviluppo, in seguito si staccano e tendono ad essere trasportate dalle correnti e dal moto ondoso, accumulandosi nei pressi dei porti e sulle spiagge.

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I fenomeni eutrofici sostenuti da microalghe stanno interessando l’intera costa emiliano romagnola dalla battigia fino al confine delle acque territoriali, con concentrazioni elevate soprattutto nella parte settentrionale dell’area direttamente investita dagli apporti del bacino padano, a seguito delle intense piogge che hanno interessato tutta la pianura padana. Le alte concentrazioni di clorofilla «a», che è un indicatore di trofia, sono sostenute da uno sviluppo microalgale caratterizzato da Diatomee appartenenti in particolare al genere Chaetoceros che conferisce alle acque una classica colorazione marrone. La sinergia tra l’azione del vento e il moto ondoso ha favorito la formazione di materiale organico bianco giallastro addensato, appunto le schiume, in superficie, sia al largo che in costa, arrivando ad entrare anche in alcuni porti.

«L’avvistamento  lungo la battigia di schiume bianche di dimensioni contenute è un fenomeno ricorrente _dice la direttrice di Daphne Arpae Carla Rita Ferrari_, anche se non frequente. Queste schiume in mare sono spesso dovute alla sostanza organica particellata presente nell’acqua di mare, che viene trasformata 'montata' in schiume per azione del moto ondoso e del vento. Questa trasformazione si realizza più frequentemente in prossimità di substrati duri, come nel nostro caso sono le scogliere frangiflutto, pennelli portuali, massi di protezione; ed in maniera più evidente dopo mareggiate. Le schiume così formate persistono anche per giorni ed è possibile avvistarle spiaggiate anche in giornate di calma piatta. In pochi giorni comunque si smontano e si sciolgono in acqua».