"Scontro col Pd? No, c’è un ‘patto d’acciaio’"

L’assessore Ferrini, candidato con Calenda, smentisce riflessi sull’alleanza in municipio: "Attacchi solo da Fratelli d’Italia"

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di Andrea Alessandrini

Luca Ferrini, 47enne repubblicano assessore nella giunta comunale di centrosinistra col sindaco del Pd e candidato per il terzo Polo all’uninominale di Forlì-Cesena - uno dei tre candidati del Pri alle politiche in tutt’Italia - è finito nel mirino per la sua candidatura contro il partito capo-coalizione di cui è alleato in giunta.

Ferrini, è bersagliato da tutti i fronti. Tutta pubblicità?

"In realtà gli attacchi veri sono venuti solo da Fratelli d’Italia e da Gioventù Nazionale. Ma li capisco. Ciò dimostra che la Lista Calenda dà molto fastidio alla destra che pensava a un trionfo annunciato. Segnalo solo che FdI non ha consiglieri comunali. Che sia cominciata una campagna acquisti a destra? Quattro consiglieri della Lega fanno gola. Ne vedremo delle belle dopo il 26 settembre".

Parliamo dei suoi alleati in giunta. C’è chi la critica sui social per una candidatura ritenuta improvvida.

"Con il sindaco Lattuca e tutti gli alleati a Cesena, c’è un ‘patto d’acciaio’.Ho stima di tutti i dirigenti locali del Pd con cui ho un rapporto estremamente collaborativo".

Non al punto da non attaccarlo definendolo ‘il partito del boh’, come è peraltro normale visto che lei si candida contro, a meno che in campagna elettorale non vi corteggiate.

"A me pare una questione oziosa. Io sono alleato del Pd a Cesena su un programma che stiamo completando in anticipo sui tempi. Ed il garante della coalizione è il sindaco Lattuca. Le mie critiche sono rivolte solo alle scelte nazionali. Il Pd di Cesena è un partito guidato da persone serie e aperte al dialogo".

Mentre il Pd guidato da Letta no. Li disgiunge?

"Mi urta che Carlo Calenda sia stato definito traditore. Non si può vendere la stessa macchina a due persone diverse in due giorni. E le proposte dell’estrema sinistra a livello nazionale lo confermano. Mi ci vedeva fare una campagna per l’abolizione dei jet privati? O contro il rigassificatore a Piombino?".

Ha detto di voler prendere voti sottraendoli alla destra. Da cosa prende prima di tutto le distanze?

"Dal populismo. Vincere prendendo in giro gli italiani con proposte irrealizzabili è l’antitesi della politica della concretezza. Quella che invece piace al Terzo Polo".

La sua candidatura unisce o no il Pri, poco affollato e neppure coeso?

"Mai visti in 25 anni i repubblicani così contenti. E ho la certezza che il mio caro Mario Guidazzi sarebbe stato con me".

L’ex sindaco Conti invita Lattuca e lei a procedere uniti e si rammarica ancora dell’uscita dalla giunta del Pri di Guidazzi nel 2008.

"Non so se, a quei tempi, fu un errore la rottura da parte del Pri. Ma so per certo che nessuno di noi pensa ad una rottura oggi, perché il lavoro della giunta è positivo".

Gilberto Zoffoli e i cattolici Popolari per Cesena guardano al terzo polo. Contento?

"Zoffoli ragiona per il futuro. Con i popolari i rapporti sono ottimi e credo che la costituzione di un terzo polo forte a Cesena sia un obiettivo comune. Questo sarà il lavoro dopo il 25 settembre".

Come valuta i suoi antagonisti al collegio uninominale?

"Non conosco la signora Saccani Jotti e non so se la conoscerò mai, visto che è candidata qui, ma sta a Milano. Del candidato 5stelle so solo il nome. Massimo Bulbi ha lunghissima esperienza. Mi piacerebbe molto confrontarmi con loro sui temi del programma, ma non so se saranno disponibili".

Lei è pure socio nello studio da avvocato con Alice Buonguerrieri di Fratelli d’Italia, candidata per il centrodestra a Ravenna. Qualche addentellato anche con i 5Stelle?

"Nulla in comune con Grillo, politicamente".