RAFFAELLA CANDOLI
Cronaca

Sessant’anni di Cai. Tra ‘apericime’ e lucciole

La sezione cesenate del Club Alpino Italiano celebra l’intensa attività che unisce alle escursioni anche eventi e iniziative legate alla montagna .

Gino Caimmi presidente Cai Cesena con alcune escursioniste

Gino Caimmi presidente Cai Cesena con alcune escursioniste

La sezione di Cesena del club Alpino italiano celebra quest’anno sessant’anni di attività. Una lunga storia intrecciata con l’amore per la natura, il rispetto e la cura dei sentieri percorsi insieme. Sessant’anni di passi condivisi tra scalate verso le vette, silenzi immersi nei boschi, insegnamenti trasmessi da una generazione all’altra e sguardi che si perdono nella bellezza del paesaggio. "È un traguardo importante – afferma il presidente Gino Caimmi - ,che conferma un gruppo vivo, appassionato e unito dallo stesso sentimento. Attualmente contiamo 1.200 associati, il 20 per cento dei quali sono giovani, sia escursioniste ed escursionisti esperti che camminatori più lenti e curiosi. In questo anno speciale, vogliamo celebrare il cammino fatto, ma anche guardare avanti, con l’entusiasmo di sempre". Il calendario è ricco di eventi, tra momenti culturali e storici, escursioni nei luoghi più suggestivi del nostro Appennino, arrampicate urbane, serate con grandi protagonisti dell’alpinismo e della montagna, canti, immagini, racconti; pernottamenti in tenda rallegrati da "apericime", e illuminati dalle lucciole. Oltre a qualche novità, si conferma un’attività caratterizzante, che richiede una cura speciale del vasto territorio di competenza: l’iniziativa "Adotta un Sentiero" prevede il coinvolgimento di volontari nella manutenzione e nel monitoraggio di percorsi sentieristici per un totale di 850 chilometri, dal mare alle vette appenniniche. "Sono una cinquantina gli ‘adottanti’ tra donne e uomini, nostri volontari, impegnati a controllare periodicamente il sentiero adottato e a svolgere interventi di manutenzione ordinaria. Un compito che viene riconosciuto al Cai da una legge nazionale. Si tratta di assicurarsi che la segnaletica verticale (l’insieme di cartelli e segnali installati in modo permanente lungo i percorsi per informazioni utili all’orientamento dei camminatori) e quella orizzontale (segni dipinti con vernice bianca e rossa su rocce, alberi o muri), risultino leggibili, sennò provvediamo a ricontrassegnarli, in modo che l’escursionista non perda punti di riferimento del percorso. In genere si va in due o più, con il caposquadra, per la pulizia della vegetazione, il taglio dell’erba, di rovi e rami che ostruiscano il tracciato. Lavori di maggiore portata competono invece alle amministrazioni locali alle quali noi possiamo segnalare eventuali criticità o interruzioni". Nonostante tutte le precauzioni, capita che qualche cercatore di funghi, o qualche anziano smarriscano la strada. "In quel caso – assicura Caimmi -, interviene un corpo specializzato del Cai: il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico che per la nostra zona conta 4 nostri soci presso la stazione Montefalco ". ‘Adotta un Sentiero’ – conclude il presidente Caimmi -, è un’occasione per prendersi cura del territorio, contribuendo alla sua fruibilità e alla sua conservazione nel tempo. Sentire come proprio un bene della natura e proteggerlo, insieme alle creature che lo abitano, è ciò che si fa con chi si ama davvero".