LUCA RAVAGLIA
Cronaca

Sfilata di negozi chiusi. Centro storico, quest’estate un’epidemia di serrande abbassate

Anche gli addetti ai lavori confermano che sono aumentate le attività commerciali che hanno deciso di concentrare le ferie.

Sfilata di negozi chiusi. Centro storico, quest’estate un’epidemia di serrande abbassate

Anche gli addetti ai lavori confermano che sono aumentate le attività commerciali che hanno deciso di concentrare le ferie.

C’è quasi da sentirsi in soggezione mentre si passeggia sotto al portico – deserto - che da corso Garibaldi conduce a corso Mazzini. Il salotto di Cesena enfatizza il rumore dei passi in mezzo al silenzio del lunedì pomeriggio pre ferragostano. Temperatura esterna: 38 gradi; percepita: è come essere in un forno. Tra ferie, meteo e mare a due passi, le alternative di certo non sono mai mancate, eppure la percezione è che le frequentazioni del cuore della città nel cuore dell’estate stiano andando a ribasso. Lo confermano anche gli addetti ai lavori, riconoscendo che più attività commerciali rispetto al passato in questi giorni hanno deciso di chiudere i battenti. Alle serrande abbassate per le vacanze si aggiungono le ‘vetrine spente’ delle attività cessate o in vendita. Chi è rimasto in ogni caso cerca di resistere, rimboccandosi le maniche con l’entusiasmo e la determinazione di chi sa che i giri a vuoto nei conti di fine mese possono lasciare segni profondi.

"Abbiamo aperto a Cesena a marzo – commentano al ristorante pizzeria Bosco 51, a due passi della Biblioteca Malatestiana - e i primi riscontri erano stati positivi. Dopo di che, con l’arrivo dell’estate le frequentazioni sono decisamente scese. E’ chiaro che il mare vicino è un forte richiamo, ma è altrettanto vero che verso sera in tanti rincasano e il tempo per concedersi una passeggiata c’è. Allestiamo i coperti anche all’esterno, in uno scenario accattivante e curato, nel quale il pezzo forte è ovviamente la qualità della proposta gastronomica, cercando di curare al meglio ogni aspetto del lavoro. Vedremo come andrà, dopo di che rifletteremo sul da farsi per il futuro. Il nostro intento è quello di restare aperti e continuare a offrire un servizio alla comunità, anche per non alimentare la serie delle attività che danno appuntamento alle prossime settimane. Il centro storico di Cesena è bellissimo, soprattutto quando è vivo e pulsante".

Brunella Neri di Intimo Vanità vede il bicchiere mezzo pieno: "Gestisco il mio negozio in via Strinati dal 1999. Certo, molte cose sono cambiate e probabilmente è vero che quest’anno le frequentazioni in città nel periodo ferragostano sono diminuite. Ma io continuo a tenere aperte le porte anche ora, prima di tutto perché la clientela è comunque sempre presente. Vendo costumi da bagno e il tipo di prodotto ovviamente aiuta, ma c’è di più oltre a questo. Offro un servizio ai cesenati rispondendo alle esigenze di chi cerca acquisti dell’ultimo minuto, come a chi vuole essere certo della qualità di ciò che sceglie. Questi aspetti, insieme alla professionalità di chi sta dietro al bancone, sono ancora molto importanti. Decisivi".

Decisamente più caustico Piero Mongelli, di Semplice, in via Zeffirino Re: "Ho scelto di aprire la mia attività in quella che era la via dello shopping per eccellenza. Era. Adesso le vetrine spente sono davvero tante. Niente giri di parole: così com’è, il centro storico è morto. Serve cambiare le cose e le responsabilità sono di tutti, a partire da noi imprenditori: serve ragionare in un’ottica comune e proporre alterative che vadano controcorrente. Anche con l’aiuto dell’amministrazione comunale che deve essere più sensibile al tema. Che fare? Aperture serali, cicli di incontri che dopo il tramonto valorizzino il nostro patrimonio, dalla Rocca alla Biblioteca, passando per la Basilica del Monte, iniziative, eventi. E la voglia, da parte nostra, di accogliere i clienti in orari diversi. Potremmo diventare un esempio virtuoso a livello nazionale. E il centro potrebbe risorgere".