Quotidiano Nazionale logo
il Resto del Carlino logo
Quotidiano Nazionale logo
il Resto del Carlino logo
21 mar 2017

Sfruttavano lavoratori immigrati, altri 4 arresti

Sono 9 i presunti 'caporali', tutti di origine marocchina. Ai loro ordini quasi 50 stranieri, di cui 10 privi di permesso di soggiorno, impiegati in coop agricole del Cesenate e del Ravennate

21 mar 2017
(DIRE-DIREGIOVANI) Roma, 23 giu. - Per la cooperativa agricola "Mani e Terra Onlus", l'etichetta narrante per la trasparenza della filiera, di cui si e' parlato anche oggi a Montecitorio con i redattori del report '#FilieraSporca', e' gia' una realta'. La storia di "Mani e terra" inizia nel 2010, all'indomani della cosiddetta 'rivolta dei braccianti', con il progetto "SOS Rosarno". Nino Quaranta, cantautore e contadino, preferisce rispondere alle domande della Dire via email coinvolgendo anche i suoi soci, "perche' si tratta di un progetto collettivo". Oggi la cooperativa accoglie 12 persone, per meta' migranti e per meta' autoctone. "Nel 2010 alcune persone gia' s'impegnavano, in ordine sparso, nell'aiuto ai migranti, soprattutto fornendo loro cose di prima necessita'. La follia generalizzata dei giorni delle manifestazioni del 2010 ci ha fatto riflettere piu' approfonditamente sulla necessita' di creare un gruppo che operasse in modo piu' sistematico contro il degrado che, nella Piana, non conosce limiti". Da qui l'idea di un progetto di agricoltura biologica e sostenibile che avesse al centro la "valorizzazione del lavoro etico". "I primi a dar sostegno all'iniziativa sono i G.A.S.-Gruppi d'Acquisto Solidale e le Botteghe Solidali. Queste, apprezzando il cosiddetto prezzo trasparente dei prodotti commercializzati, ovvero la scomposizione del prezzo per ciascuna delle sue funzioni (raccolta, lavorazione, trasporto, netto al produttore, ecc.), hanno cominciato ad acquistare i prodotti Etici e biologici dalla Piana di Gioia Tauro tramite l'associazione SOS Rosarno. Mani e Terra e' attiva nella lavorazione di colture orticole estive tra cui pomodori, melanzane, peperoncini piccanti. "Abbiamo voluto condividere, sotto il sole estivo, non solo le nostre differenti culture e colture, ma anche il duro lavoro contadino che, comunque, mette sempre in primo piano autosussistenza e dignita'" affermano Nino e i suoi soci. Oltre a garantire un salario equo per i soci lavoratori attraverso la cooperativa, Nino e gli altri agricoltori impegnati nell'associazione 'SOS Rosarno', hanno anche lanciato il progetto "Arance per Kobane", che e' gia' riuscito a finanziare con 3800 euro i curdi attivi contro l'Isis nel Kurdistan occidentale. A Rosarno, si legge nello studio di "#FilieraSporca", "pochissimi soggetti dominano il mercato e vendono a multinazionali e supermercati, mentre le inchieste della magistratura hanno fatto emergere gli ingranaggi della filiera dello sfruttamento". (Gif/Dire) 18:04 23-06-16 NNNN
Sfruttavano lavoratori immigrati, altri quattro arresti (foto d’archivio Dire)
(DIRE-DIREGIOVANI) Roma, 23 giu. - Per la cooperativa agricola "Mani e Terra Onlus", l'etichetta narrante per la trasparenza della filiera, di cui si e' parlato anche oggi a Montecitorio con i redattori del report '#FilieraSporca', e' gia' una realta'. La storia di "Mani e terra" inizia nel 2010, all'indomani della cosiddetta 'rivolta dei braccianti', con il progetto "SOS Rosarno". Nino Quaranta, cantautore e contadino, preferisce rispondere alle domande della Dire via email coinvolgendo anche i suoi soci, "perche' si tratta di un progetto collettivo". Oggi la cooperativa accoglie 12 persone, per meta' migranti e per meta' autoctone. "Nel 2010 alcune persone gia' s'impegnavano, in ordine sparso, nell'aiuto ai migranti, soprattutto fornendo loro cose di prima necessita'. La follia generalizzata dei giorni delle manifestazioni del 2010 ci ha fatto riflettere piu' approfonditamente sulla necessita' di creare un gruppo che operasse in modo piu' sistematico contro il degrado che, nella Piana, non conosce limiti". Da qui l'idea di un progetto di agricoltura biologica e sostenibile che avesse al centro la "valorizzazione del lavoro etico". "I primi a dar sostegno all'iniziativa sono i G.A.S.-Gruppi d'Acquisto Solidale e le Botteghe Solidali. Queste, apprezzando il cosiddetto prezzo trasparente dei prodotti commercializzati, ovvero la scomposizione del prezzo per ciascuna delle sue funzioni (raccolta, lavorazione, trasporto, netto al produttore, ecc.), hanno cominciato ad acquistare i prodotti Etici e biologici dalla Piana di Gioia Tauro tramite l'associazione SOS Rosarno. Mani e Terra e' attiva nella lavorazione di colture orticole estive tra cui pomodori, melanzane, peperoncini piccanti. "Abbiamo voluto condividere, sotto il sole estivo, non solo le nostre differenti culture e colture, ma anche il duro lavoro contadino che, comunque, mette sempre in primo piano autosussistenza e dignita'" affermano Nino e i suoi soci. Oltre a garantire un salario equo per i soci lavoratori attraverso la cooperativa, Nino e gli altri agricoltori impegnati nell'associazione 'SOS Rosarno', hanno anche lanciato il progetto "Arance per Kobane", che e' gia' riuscito a finanziare con 3800 euro i curdi attivi contro l'Isis nel Kurdistan occidentale. A Rosarno, si legge nello studio di "#FilieraSporca", "pochissimi soggetti dominano il mercato e vendono a multinazionali e supermercati, mentre le inchieste della magistratura hanno fatto emergere gli ingranaggi della filiera dello sfruttamento". (Gif/Dire) 18:04 23-06-16 NNNN
Sfruttavano lavoratori immigrati, altri quattro arresti (foto d’archivio Dire)

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter.

Il modo più facile per rimanere sempre aggiornati

Hai già un account?