Shoah, due libri sulle tragedie dei cesenati

La Società Amici del Monte celebra la Giornata della Memoria inviando le pubblicazioni storiche a istituzioni e scuole

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di Raffaella Candoli

Centocinquanta destinatari tra rappresentanti delle istituzioni, autorità locali, dirigenti delle scuole Superiori e sacerdoti della Diocesi sono in procinto di ricevere dalla Società Amici del Monte due pubblicazioni che testimoniano come i monaci benedettini dell’Abbazia del Monte siano stati tra gli artefici di coloro che si fecero parte attiva nel nascondere e aiutare famiglie ebree a sfuggire alla persecuzione contro di loro perpetrata dal nazifascismo durante la seconda Guerra mondiale.

"Avvicinandosi l’appuntamento della ‘Giornata della Memoria’ - scrive il presidente Luciano Almerigi nella lettera di accompagnamento al dono - ci sembra doveroso non solo ricordare i nostri concittadini vittime della tragedia della Shoah, il cui nome è affidato alla lapide collocata nel fianco del Palazzo del Ridotto, ma anche quanti si adoperarono per accompagnare, correndo gravi rischi, famiglie ebree al confine della Svizzera". Pubblicazioni che torneranno utili per rivivere quelle vicende. Una è la seconda edizione di "Clausura violata" nelle cui pagine dom Placido Zucal, monaco di Santa Maria del Monte, racconta dell’ospitalità che i religiosi offrirono accogliendo centinaia di sfollati che, con l’avvicinarsi del fronte di guerra, trovarono rifugio nei sotterranei del monastero. "In appendice - sottolinea Almerigi - la testimonianza di dom Odo Contestabile che, incoraggiato dai suoi confratelli, collaborò con il dottor Elio Bisulli (che aveva dato inizio alla bella impresa della casa di cura San Lorenzino) per accompagnare le famiglie del professor Mondolfo e Lerner dalla Romagna in Svizzera".

Copia del volume è stata consegnata dal curatore Piero Altieri alla direzione dello Yad Vaslhem di Gerusalemme, che ha inserito il nome di dom Odo tra quelli dei "Giusti tra le Nazioni". Il secondo volume è quello curato da Paolo Poponessi intitolato "Accadde a Cesena" che documenta, a distanza di molti anni, grazie alle precise ricerche di Filippo Panzavolta, i pericoli affrontati da don Odo Contestabile nell’accompagnamento in Svizzera dei fuggitivi perseguitati, già raccontato da dom Zucal. Una targa collocata nell’atrio della clinica ne fa memoria. Il millenario Santuario di S. Maria del Monte luogo di devozione e raccoglimento per tanti cesenati accolti da sempre dai Monaci, nel rinnovare la testimonianza dei fatti scolpiti nella memoria tragica di quei giorni dell’Olocausto, bussa ora alle coscienze dei contemporanei confidando che, come avvenne nella ricostruzione del complesso del Monte danneggiato dai bombardamenti, essi vogliano contribuire all’imminente e necessaria impresa della messa in sicurezza delle fondamenta oggi minata dalla subsidenza del terreno". Il padre priore dom Mauro Maccarinelli rivolge, tramite gli Amici del Monte, un saluto cordiale a chi ha la Madonna del Monte nel cuore e un arrivederci a quando verrà consegnato alla Comunità di S. Maria del Monte l’attestato che dichiara l’iscrizione di dom Odo Contestabile o.s.b. nell’elenco dei "Giusti fra le Nazioni" scolpito sui muri che incorniciano i sentieri che conducono allo Yad Vaslhem a Gerusalemme.

"E sarà un bel ritrovarci rileggendo pagine preziose della nostra storia -conclude la missiva – che potremo portare nelle nostre case, per tramandarne i contenuti alle nuove generazioni".