Si alza il sipario

Sabato alle 21 inaugura la nuova stagione del teatro con l’opera lirica (ingresso gratuito) messa in scena dal Conservatorio Maderna

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di Raffaella Candoli

Il teatro Bonci inaugura sabato alle 21, la stagione 2022-‘23 con ingresso gratuito per assistere a un’opera lirica messa in scena dal Conservatorio Maderna. Riapre anche il Caffè del Teatro, accessibile fin da due ore prima dell’inizio degli spettacoli. "Un invito alla cittadinanza - sottolinea la direttrice del Comunale Cosetta Nicolini - , come atto di benvenuto in un luogo di storia e cultura". "E un modo per conoscere maggiormente – aggiunge l’assessore alla Cultura Carlo Verona -, l’attività di formazione teorico-pratica del Maderna, che da anni apre le stagioni teatrali, un’eccellenza tra i Conservatori italiani, frequentato da allievi provenienti da vari continenti". L’opera, in un atto, musicata da Giacomo Puccini, su libretto di Giovacchino Forzano, è "Suor Angelica", struggente vicenda di una giovane nobildonna, costretta a prendere i voti per avere concepito un figlio senza essere sposata, e afflitta dal pensiero costante di non avere notizie di quel bimbo, né della propria famiglia. Se l’opera originale è ambientata sul finire del 1600, qui il regista vuole che lo sia dopo la seconda guerra mondiale, in un ipotetico monastero parzialmente distrutto, e dove l’operosa quotidianità del convento è interrotta dalla venuta della zia principessa di suor Angelica, giunta per questioni patrimoniali e che darà, senza alcuna pietà alla nipote, la ferale notizia della morte del piccolo. Angelica si accascia dal dolore e intona un lamento straziante "Senza mamma", mentre la zia lascia il convento.

"Suor Angelica" è tra le poche opere a contenere unicamente personaggi femminili, quelli maschili compaiono alla fine nel coro di angeli. E, poiché al Maderna si registra una preponderante presenza femminile tra gli allievi della scuola di canto lirico, il regista Alfonso Antoniozzi ha fatto di necessità virtù, componendo un cast che vede nel ruolo principale Tamar Otanadze di Tiblisi in Georgia e una ventina di interpreti di varia nazionalità, da quella turca alla coreana, italiana compresa. "La rappresentazione – sottolinea Antoniozzi -, è il risultato sul campo di un lavoro didattico. Ma che sia tale non preclude il risultato finale. Il compito di un Conservatorio musicale non è quello di produrre opere liriche, ma di farne occasione per approcciarsi al mestiere. I musicisti, i cantanti, i direttori d’orchestra che escono dal Maderna sono il vostro e il nostro futuro". Dirige l’opera Paolo Manetti, maestro del coro è Gianfranco Placci; le scenografie sono realizzate da un team di allievi del corso di Scenografia del Melodramma dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, coordinato da Marcello Morresi che, pur lavorando "in economia", ha realizzato un allestimento scenico molto suggestivo in collaborazione con l’azienda cesenate Mulinarte. Hanno inoltre collaborato la Scuola di Musical di Bologna e, per i costumi, la Fondazione del Teatro comunale sempre di Bologna.