Si è spenta la voce della Romagna "Ma lui, anche oggi, vorrebbe vederci ridere"

Raoul Casadei è morto a 83 anni. Dal 2 marzo era ricoverato per una polmonite da Coronavirus. È spirato ieri mattina. Erede dello zio Secondo, da cui ha avuto l’orchestra nel 1971, con lui la musica romagnola è diventata internazionale

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di Ermanno Pasolini

Il mondo del liscio, della musica popolare e la Romagna tutta sono in lutto. Il loro maggiore cantore e rappresentante, musicista instancabile e conosciuto in tutto il mondo, Raoul Casadei, si è spento ieri mattina a 83 anni nel reparto Covid dell’ospedale Bufalini, stroncato dalle conseguenze del virus.

Casadei era stato ricoverato in un martedì pomeriggio, il 2 marzo. Il saturimetro aveva indicato un abbassamento graduale della capacità respiratoria e questo, vista anche l’età, aveva spinto i sanitari a disporne il ricovero. Raoul aveva lasciato ’il recinto’, come scherzosamente i Casadei chiamano la grande casa dove vivono tutti a Villamarina, salendo sull’ambulanza con le sue gambe. In ospedale arriva la necessità di usare il casco per l’ossigeno. Raoul viene sedato, le sue condizioni restano comunque stazionarie fino all’improvviso peggioramento di ieri mattina, e l’inaspettata morte.

Uno shock per i Casadei, che lo attendevano a casa: sua moglie Pina e i suoi figli Carolina con il compagno Raffaele; Mirko, la sua compagna Sabrina, i loro figli Asia e Kim, Denis compagno di Asia e le loro due bimbe Noa e la piccola Adele. Mirna è stata la prima ad ammalarsi di Covid, con il compagno Mirco e il figlio Manuel. Tutti in via di guarigione, ma con il cuore gonfio perché il "capo" non tornerà nel suo recinto.

L’unico a non essere stato colpito è Mirko, oggi leader dell’orchestra fondata dal prozio Secondo nel 1928 e poi continuata da Raoul. È senza parole per il dolore Carolina, manager dell’orchestra e che in questi giorni aveva tenuto i contatti con le migliaia di persone preoccupate per le condizioni di Raoul, rimanendo ottimista come il babbo le aveva insegnato. "Per la Romagna e per tutti gli amanti della musica popolare oggi è un giorno triste – dice Mirko –. Raoul ha scavato un solco così profondo nei cuori di chi li ha amati che li rende immortali. Lui con le sue canzoni continuerà a vivere, e lui vorrebbe vederci con un sorriso, il suo bicchiere era sempre mezzo pieno, e così rimarrà". Il ricordo poetico della figlia Mirna: "Si è assopito in mezzo al vento, come un bimbo era contento: ciao, ciao, ciao, ciao, Raoul".

Raoul Casadei, era nato a Gatteo e la moglie Maria Giuseppina Sirgiovanni, detta Pina, a Gerocarne, Vibo Valentia. Insieme da 59 anni, si erano sposati a Napoli il 27 gennaio 1963. Entrambi insegnanti elementari a Roseto Valfortore, Foggia, un giorno si trovarono in un ristorante. Lei al tavolo con il suo papà e Raoul in un altro con il suo cane che all’improvviso andò verso di lei, che ebbe paura. Raoul si avvicinò per chiedere scusa, si guardarono e scoccò la scintilla. Dopo un anno si sposarono. Lei chiese andò a insegnare alle elementari a Riccione. Raoul invece andò a insegnare a Levata di Saludecio sopra Rimini fino al 1971, quando prese in mano le redini dell’orchestra alla scomparsa dello zio Secondo il 19 novembre 1971 e smise di fare il maestro elementare.

Una vita molto movimentata la loro, tra le infinite tournée di Raoul e i tre figli a casa. Una famiglia poi ingranditasi con l’arrivo dei nipoti e nonostante ciò rimasta sempre unita. Raoul Casadei era felicissimo di avere inventato Il ’recinto’, quelle case una vicina all’altra, a un passo dal mare e contornate dai campi. Lui era addetto alla coltivazione dell’orto biologico, al pollaio, alla legna dacercare in collina, all’uva buona per fare il sangiovese perfetto. Un piccolo paradiso terrestre di cui era innamorato. Soleva dire: "La famiglia è il vero valore della vita".

Dell’orchestra di suo zio Secondo, Raoul era entrato a far parte nel 1960, pur continuando a fare il maestro elementare. Secondo aveva già scritto nel 1954 Romagna Mia, il brano romagnolo più conosciuto nel mondo, cantata in 135 nazioni nel mondo e incisa da oltre 100 cantanti. Con lo zio Raoul inizia a esibirsi e scrivere canzoni, poi nel 1967 l’orchestra cambia nome in Orchestra Spettacolo Secondo & Raoul Casadei e cominciano le apparizioni televisive. Il 19 novembre 1971 muore Secondo e Raoul lascia la carriera di insegnante e prende le redini dell’orchestra. Sono gli anni di successi straordinari come ‘Ciao Mare’, la canzone tormentone dell’estate 1973 con 300mila copie vendute. Due Festivalbar e un tour infinito con il camper ‘Ca’ del liscio’, poi il Festival di Sanremo con ‘La canta’, ‘La mazurka di periferia’, ’Tavola grande’, ’Simpatia’, ’Musica solare’, ’Amico Sole’, ’Romagna Capitale’. In tutto 64 album pubblicati e apparizioni in centinaia di trasmissioni televisive fino al 2000, quando Roul passa le redini al figlio Mirko, pur non avendo davvero mai dismesso i panni del ‘Re del liscio’. Ancora non è stata fissata la data dei funerali, Raoul oggi rimarrà nella camera funebre del Bufalini.