Processo ex broker Cesena. "I suoi soldi? Li ho persi al casinò"

Così Silvio Vannini informò via sms una cliente che chiedeva la restituzione di 350mila euro

Silvio Vannini, ex broker rovinato dalla ludopatia

Silvio Vannini, ex broker rovinato dalla ludopatia

Cesena, 21 novembre 2019 - È prossimo alla conclusione il processo principale in cui è imputato l’ex promotore finanziario Silvio Vannini, 65 anni, di San Piero in Bagno che nel giro di pochi anni (dal 2010 al 2015) frodò una novantina di clienti per un ammontare complessivo di 9,4 milioni di euro, 6,5 dei quali dilapidati alle slot machine del Casinò di Venezia . Per la verità Vannini si impadronì di 7,3 milioni perché oltre due milioni li restituì (con gli interessi) ai clienti che li reclamavano e così diventarono le sue migliori referenze.

Il giudice monocratico Nicolò Marcello vuole concludere il processo entro fine anno perché dal 2 gennaio sarà applicato alla sezione civile, e ha fissato le prossime udienze tra una settimana, mercoledì prossimo, e il 4 dicembre nonostante lo sciopero degli avvocati penalisti, trovando il responsabile consenso dei legali, in primo luogo Giordano Anconelli, difensore di Vannini.

Ieri sono stati ascoltati alcuni clienti di Vannini: emblematico il caso di un’imprenditrice di Sarsina che nel 2014 e 2015 gli versò 350.000 euro con sei bonifici per acquistare obbligazioni convertibili di Deutsche Bank: a ogni versamento arrivava da Milano un estratto conto che sembrava vero, ma era realizzato al computer da Vannini. Quando chiese di ritirare una parte di soldi la donna si trovò di fronte a un comportamento evasivo; quando riuscì a ottenere un appuntamento da Vannini invece di trovarselo di fronte le arrivò un sms nel quale l’uomo annunciò di aver perso tutto e di essersi costituito alla guardia di finanza di Forlì.

A ricostruire con chiarezza e precisione la ‘contabilita’ di Vannini è stato il maresciallo Gianfranco Iannelli che lavorò su questa vicenda dal 15 marzo 2015, quando Vannini si costituì. La ricostruzione esposta dal finanziere è stata così completa, precisa ed esauriente che alla fine della sua deposizione in aula c’è stato un applauso generale.

L’investigatore ha puntato il dito contro i funzionari del Casinò di Venezia che continuarono a cambiare assegni e finanziare Vannini pur sapendo che era in condizioni economiche disastrose, e il giudice ha disposto la loro citazione (peraltro enticipala dall’avvocato Anconelli) per la prossima udienza.