Soloaffitti va in Spagna: "Possiamo crescere"

Il marchio cesenate era nella penisola iberica dal 2018 in franchising. Ad aprile la prima sede diretta. "L’obiettivo? Farne 100 in 3 anni"

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di Maddalena De Franchis

"Ora più che mai è il momento giusto per espandersi all’estero". Ne è convinto Maurizio Marioni, direttore commerciale di Soloaffitti Spa, fondata a Cesena 25 anni fa dalla famiglia Spronelli e ora presente in tutta Italia. Malgrado le incertezze sui mercati internazionali – dovute alla pandemia, prima, e alla guerra russo-ucraina, poi – il gruppo è recentemente approdato in Spagna, con l’obiettivo di aprire 100 agenzie in tre anni.

Marioni, non rischiate di essere troppo ambiziosi?

"I numeri ci danno ragione. Sono già 28 gli imprenditori italiani che ci hanno chiesto consulenza perché interessati ad aprire un’agenzia Soloaffitti tra isole Canarie e Baleari. Stiamo ampliando il nostro organico (che comprende 60 dipendenti nel quartier generale in via Tortona e 1.100 fra collaboratori e titolari di agenzie in tutto il Paese, ndr) per far fronte a richieste al di sopra delle aspettative".

Perché proprio la Spagna?

"È un mercato promettente e in fermento, non solo dal punto di vista turistico. Ed è sicuramente meno rigido rispetto a quello italiano, almeno dal punto di vista della burocrazia: occorrono al massimo tre ore per aprire un’agenzia immobiliare".

E in Italia?

"Serve un patentino, e per conseguirlo sono necessari sei mesi di formazione, al termine dei quali si sostiene un esame. Se lo si supera, ci si iscrive al registro della Camera di commercio locale: solo allora si può aprie".

La prima filiale aprirà a Palma di Maiorca. Scelta casuale?

"Sì, ma con una storia curiosa dietro. Qualche anno fa, un imprenditore cesenate aveva preso in affitto un appartamento in città grazie alla nostra agenzia. Di recente, ha deciso di trasferirsi per lavoro a Palma di Maiorca e ci ha contattato per sapere se avessimo filiali in zona. Alla nostra risposta negativa, ci ha proposto di aprire un franchising".

E voi?

"Abbiamo colto l’opportunità: fino al 2018 eravamo presenti in Spagna con il franchising, poi abbiamo preferito concentrare i nostri sforzi sulla rete italiana. Siamo passati da 250 a quasi 400 agenzie su tutto il territorio: i tempi erano maturi per pensare ancora più in grande".

Dopo la Spagna, avete in mente altre possibili destinazioni? "La Spagna è il paese che più ci assomiglia, ci vivono tantissimi italiani e ha un mercato in forte crescita. Preferiamo concentrare lì le nostre energie".

È stata la pandemia a dare impulso al mercato degli affitti?

"Il settore cresceva già da prima: dal 2007 al 2021, l’incremento è stato pari al 94%. Sta cambiando la mentalità, soprattutto fra i giovani: il mattone non è più considerato un bene rifugio. Comprare casa con un mutuo trentennale non è più un obiettivo prioritario".