"Sono 54 le vongolare che rischiano una perdita"

La proroga dell’Unione Europea consente la pesca di molluschi più piccoli . Continuano i timori per il rigassificatore davanti alla costa di Ravenna

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di Giacomo Mascellani

I pescatori di vongole tirano un sospiro di sollievo, dopo la proroga di tre anni concessa dall’Unione europea per poter pescare in Adriatico i molluschi con una taglia minima di 22 millimetri contro i 25 imposti nel resto d’Europa, tuttavia sono tante le preoccupazioni dei proprietari delle vongolare. L’assessore regionale all’agricoltura e alla pesca Alessio Mammi sottolinea l’importanza del lavoro di relazione svolto a Bruxelles dall’europarlamentare Pietro Bartolo, e del risultato ottenuta su basi scientifiche.

Del resto lo sanno tutti che le vongole nel nostro mare difficilmente raggiungono i 25 millimetri, quindi è una questione di giustizia accolta con criterio. La proroga è di tre anni, quindi si potranno continuare a pescare e commercializzare le vongole già a 22 millimetri sino al 31 dicembre 2025. Il provvedimento interessa 54 imbarcazioni in Emilia-Romagna, di cui 18 nel compartimento di Ravenna dove sono iscritti anche i vongolari di Cesenatico che esprimono il presidente Manuel Guidotti, mentre 36 sono a Rimini e presieduti da Michele Castelluccia. Manuel Guidotti punta il dito sul progetto del rigassificatore a Ravenna: "Siamo molto preoccupati, perchè già dopo la realizzazione di quello di Porto Viro, si sono registrate delle anomalie nell’Alto Adriatico, in termini di pescosità e crescita dei molluschi; non vorremmo che un altro impianto a ’cielo aperto’ influisca su un ecosistema già di per se delicato, portando la parola fine ad un’attività che garantisce prodotti di qualità sul mercato e lavoro a 54 aziende". Guidotti sprona la regione: "Dove c’è il rigassificatore non si pesca nulla e questo lo testimoniano i nostri colleghi ed è per questo che assieme a Castelluccia abbiamo scritto a tutti i sindaci della costa, al presidente Stefano Bonaccini, all’assessorato alla pesca e ambiente. Il commercio delle vongole crea un indotto di 9 milioni di euro all’anno e non è giusto tenerci fuori da certe scelte. Inoltre in precedenza il consiglio regionale dell’Emilia-Romagna nel 2014 si era espresso a favore di un eventuale impianto ma a ’ciclo chiuso’. Noi comprendiamo l’emergenza energetica ma non a discapito dell’ambiente e di chi ci lavora. Chi gestisce il rigassificatore con il ciclo aperto risparmia 10 milioni all’anno, ma noi rischiamo di scomparire e tutto il settore della pesca di andare in crisi. Si parla tanto di tutela dell’ambiente - conclude il presidente dei vongolari - e l’Emilia Romagna non può far finta di niente, perchè la salute del nostro mare vale molto di più".