Imprenditore di Longiano prosciolto dall'accusa di stalking all'ex moglie

L'uomo è stato prosciolto "perché il fatto non sussiste"

Aula di tribunale

Aula di tribunale

Cesena, 15 dicembre 2018 - Un noto imprenditore di Longiano è stato prosciolto dall’accusa di stalking nei confronti dell’ex moglie, residente a Cesena, dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Forlì, Monica Galassi, che ha dichiarato «non doversi procedere nei confronti dell’imputato in ordine al reato a lui ascritto perché il fatto non sussiste».

A denunciare l'uomo era stata la moglie (i due hanno divorziato recentemente) nell’ambito dei rapporti di accesa conflittualità che intercorrevano (e intercorrono) tra i coniugi, sfociati in più querele reciproche; attualmente nei confronti di Bertozzi è in corso un processo per maltrattamenti in famiglia e lesioni (la prossima udienza è in calendario a fine gennaio).

Per quel che riguarda lo stalking, l'imprenditore era accusato di aver minacciato e molestato la moglie pedinandola, facendo installare nella sua auto un apparato gps che consentiva di verificare gli spostamenti della vettura (intestata a entrambi i coniugi), e di aver indotto un amico a stringere amicizia con la donna sul social network Instagram in modo da avere notizie sulle sue frequentazioni. Questo avrebbe ingenerato nella donna uno stato d’ansia e timore per la sua incolumità personale.

Gli argomenti d’accusa sostenuti dal pubblico ministero Sara Posa e dall’avvocato Silvia Scaini per conto della donna che si era costituita parte civile, sono stati smontati dall’avvocato Gian Paolo Colosimo di Rimini, difensore di lui: la persona che aveva contattato la donna su Instagram lo aveva fatto autonomamente e non aveva particolari legami con entrambi i coniugi, e il gps non poteva aver causato ansia poiché le donna ne era venuta a conoscenza solo al momento della rimozione. Così è arrivato il proscioglimento «perché il fatto non sussiste».