Stupro in spiaggia a Gatteo Mare, come è stato incastrato il bruto

Gatteo Mare, arrestato un marocchino: era fuggito in Veneto. Decisiva la videosorveglianza degli hotel

Il punto in cui l’11 febbraio scorso la donna di 60 anni fu aggredita a Gatteo Mare

Il punto in cui l’11 febbraio scorso la donna di 60 anni fu aggredita a Gatteo Mare

Gatteo Mare (Cesena), 2 aprile 2022 -  Identificato grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza e incastrato definitivamente grazie ai riscontri del Dna estratto da un mozzicone di sigaretta. Così è finito in manette un cittadino marocchino di 32 anni, accusato dello stupro di una donna di 60 anni l’11 febbraio scorso a Gatteo Mare, nel Cesenate.

L’aggressione era avvenuta di sera in una zona particolarmente buia e spopolata, alla foce del fiume Rubicone, ma a poca distanza da alcuni alberghi e altre attività commerciali coperte da una fitta rete di telecamere di sorveglianza. Secondo le risultanze delle indagini svolte dai carabinieri della compagnia di Cesenatico, Yassine Bouak, un cittadino marocchino di 32 anni senza fissa dimora e irregolare sul territorio italiano, avrebbe aggredito un’imprenditrice 60enne, residente nella zona di Gatteo, mentre questa stava portando a spasso il cane.

L’accusato l’avrebbe avvicinata nei pressi dei Giardini Don Guanella e la foce del fiume Rubicone, ma la donna non voleva essere disturbata; a quel punto l’aggressore l’ha strattonata e trascinata con la forza sulla vicina spiaggia, dove l’ha colpita ripetutamente al volto, immobilizzata e costretta a subire un atto sessuale, per poi darsi alla fuga.

I carabinieri hanno subito individuato un sospetto dalle immagini delle telecamere. E’ stato identificato come un frequentatore saltuario della zona, dove ha una parente, ma risultava comunque sconosciuto alle forze di polizia. Le investigazioni hanno consentito di individuare l’uomo in un piccolo comune della provincia di Verona, dove, al termine di appostamenti durati dodici ore, i militari della Compagnia di Cesenatico lo hanno individuato e fermato.

Il Dna estratto da un mozzicone di sigaretta ha tolto ogni dubbio sull’identità dell’uomo che è è stato arrestato e messo a disposizione della Procura che ha disposto la reclusione del 32enne al carcere di Verona Montorio, chiedendo al gipo l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, che è stata emessa mercoledì scorso, 30 marzo, dopo l’udienza di convalida dell’arresto.

L’attività investigativa non si è fermata ed è stata molto fruttuosa, perché i carabinieri di Cesenatico comandati dal capitano Flavio Annunziata, hanno effettuato una mirata perquisizione nel luogo dove l’uomo aveva trovato dimora, un casolare nelle campagne di Verona, dove i militari hanno rinvenuto alcuni indumenti corrispondenti a quelli indossati dallo stupratore quando è stato commesso il reato, che erano stati descritti dalla vittima e sono immortalati nelle immagini riprese dai sistemi privati di videosorveglianza installati a Gatteo a Mare.