Allarme supermercati, la psicosi svuota gli scaffali

Corsa all’accaparramento dei beni di prima necessità. Conad: "E’ psicosi collettiva, garantiamo l’approvigionamento continuo"

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di Luca Ravaglia

La paura riempie i carrelli e svuota (alcuni) scaffali dei supermercati, in particolare quelli che ospitano beni di prima necessità come farina, pane e olio. L’accavallarsi di notizie provenienti dal fronte della guerra in Ucraina abbinate all’aumento sconsiderato dei costi del carburante (a sua volta connesso alle forti difficoltà del settore trasporti) nello scorso fine settimana ha spinto tanti cesenati ad assediare i negozi di generi alimentari del territorio, facendo scorta di prodotti nell’ottica di contenere un eventuale ulteriore futuro aumento dei prezzi e di non correre il rischio di restare senza viveri. Le ripercussioni sono state così evidenti che il gruppo Cia Conad ieri ha diffuso una nota proprio dedicata all’argomento: "Come già in altre situazioni di emergenza, ad esempio durante la pandemia – si legge -, si sta manifestando una sorta di psicosi collettiva, anche alimentata dal tam tam mediatico e social, che produce una corsa all’acquisto indotta dalla paura soprattutto su alcuni generi primari. Tutto ciò mette in difficoltà le filiere interessate, innescando direttamente indesiderati effetti speculativi che producono un aumento immediato dell’ansia e della reazione emotiva, così come dell’inflazione. Come sempre siamo impegnati al massimo per mantenere approvvigionati gli scaffali dei nostri punti vendita e difendere per quanto possibile il potere di acquisto dei nostri clienti e dei consumatori in generale". Il tema è avvertito anche dal mondo della ristorazione, dove nelle ultime ore alcuni esercenti hanno segnalato consegne inferiori rispetto agli standard tradizionali. Conferme arrivano in effetti dagli stessi supermercati, unite però a importanti rassicurazioni legate alla tenuta del sistema: "La corsa all’acquisto c’è stata – commenta Vanni Zanfini del Conad di Case Finali – ed è stata effettuata soprattutto dalle persone più anziane, che hanno memoria di un passato davvero difficilissimo e che dunque hanno pensato di correre ai ripari. Tra i giovani invece il tema è molto meno sentito. Mi sento in ogni caso di tranquillizzare ampiamente tutti: non c’è alcun rischio legato agli approvvigionamenti alimentari: siamo costantemente riforniti e le scorte sono buone. Anche gli scaffali che in queste ore appaiono più vuoti, verranno riempiti nuovamente a brevissimo con l’utilizzo delle scorte in magazzino. Il tema non è legato alla disponibilità di generi alimentari, che non è in discussione, ma al limite in futuro potrebbe essere influenzato da eventuali problemi legati al mondo del trasporto. In ogni caso si tratterebbe comunque di un disagio passeggero: il tempo di ricevere la consegna successiva e tutto sarebbe compensato". Niente panico dunque e sulla stessa linea sono schierate pure le associazioni di categoria. "L’allarmismo è ingiustificato – commenta Graziano Gozi, direttore della Confesercenti di Cesena e Ravenna - perché la filiera alimentare è in grado di rispondere a tutte le esigenze del mercato. Prendere d’assalto i supermercati è soltanto controproducente, perché rischia di portare ripercussioni sia sui prezzi che sull’ordinaria gestione del magazzino. La situazione è certamente complessa per tanti fattori, ma i generi alimentari sono e resteranno garantiti". Sulla stessa linea c’è pure il presidente di Confcommercio Corrado Augusto Patrignani: "Le filiere lavorano, i prodotti ci sono e vengono consegnati. E’ comprensibile che in un contesto globale come quello attuale ci si possa far prendere dal nervosismo, ma i fatti dicono che le paure sono ingiustificate. I supermercati continueranno ad essere regolarmente riforniti".