"Supermercato chiuso, serve un piano speciale per salvare le periferie"

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"San Giorgio, popolosa frazione cesenate, è senza un posto, un esercizio commerciale per poter fare la spesa: che sia negozio di generi parlamentari, come si diceva una volta, o un supermercato. E senza nulla. Gli abitanti sono costretti a mettersi in auto per poter accedere all’acquisto dei beni essenziali per vivere, il cibo. Gli anziani, le persone sole e in difficoltà, magari che non guidano, sono in grande difficoltà per l’approvigionamento". Inizia così la considerazione di Augusto Patrignani, presidente della Confcommercio cesenate, in merito alla chiusura dell’unico supermercato di San Giorgio. " La desertificazione commerciale, in molte gamme merceologiche e ora persino in quello che riguarda la rete distributiva alimentare, è uno spettro che si aggira sinistro e potrebbe caratterizzare il futuro prossimo nel nostro territorio, come in altri. Si sente dire: il commercio tradizionale è in crisi, si tratta di un problema strutturale ed epocale, nulla si può fare. Vero in parte. Per Confcommercio cesenate è un problema a cui si può far fronte, se esiste un minimo di volontà politica orientata a sforzi eccezionali – non ordinari: eccezionali – per creare un ambiente sostenibile al mantenimento e al rafforzamento dei piccoli negozi di vicinato, dalla periferia al centro storico. Se la politica a tutti i livelli – nazionale, regionale, comunale – abdica da questo necessario intervento – assume una posizione pilatesca nei confronti del problema nevralgico della qualità della vita urbana: la dotazione di servizi a disposizione nei luoghi in cui si vive e lavora. Questo chiediamo alle nostre amministrazioni locali".

"Per di più il caro energia con le bollette a livelli assurdamente insostenibili - chiude Patrignani – rischia di provocare un’ecatombe. Qualcosa è stato fatto in questi anni a favore degli esercizi di vicinato, ma non basta. Servono provvedimenti eccezionali altrimenti altre frazioni si svuoteranno e lo spettro sarà di quartieri da lockdown come vedemmo sgomenti durante la pandemia. Non sarà mica questo quello che vogliamo".