’Svegliami a mezzanotte’ e il buio della mente

All’inferno andata e ritorno. Si può sintetizzare così la terribile esperienza di Fuani Marino, psicologa e giornalista, che nel tardo pomeriggio di un giorno di luglio, da poco diventata madre, si lascia cadere da un balcone del quarto piano spinta da un oscuro male dell’anima. Non muore Fuani, quel gesto estremo però le spezza il corpo e lascia un segno indelebile nella sua vita. Cosa si è mosso nel buio della sua mente? Come si arriva a decidere di "liberarsi della vita"? Fuani Marino ha cercato di spiegarlo in un libro, "Svegliami a mezzanotte", che presenterà lei stessa oggi alle 17 al palazzo del Turismo di Cesenatico nell’ambito delle due giornata del convegno di psichiatria dedicato al disturbo border line. L’incontro è pubblico e sarà animato dalla conversazione con l’autrice da parte dello psichiatra Michele Sanza, direttore del dipartimento di Salute Mentale di Forlì-Cesena, e dalla giornalista Elide Giordani. Nel libro, che usa lo strumento della letteratura per focalizzare una storia umana tra autobiografia e ricerca psicologica proprio nel fulcro più incandescente, ossia quella domanda che tutti le rivolgeranno, "perché l’hai fatto?", l’autrice più che dare risposte le cerca. Come a dire che neppure lei sa il perché. E questo riporta l’attenzione su come il disturbo border line possa avvolgere la vita in un sudario soffocante e su quali azioni intraprendere per chi ne soffre.