"T-red? Macchina per fare soldi a danno dei cittadini"

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Stefano Spinelli, avvocato, con incarico regionale in seno a Fratelli d’Italia per cui è stato candidato alle elezioni regionali del 26 gennaio scorso. La convince l’incremento del ricorso ai T-red da parte dell’amministrazione comunale che li installerà anche nella zona dell’ex Zuccherificio?

"No, non mi convince. A chi argomenta che per la salvaguardia della sicurezza ogni provvedimento è bene accetto, obietto, entrando nel merito, che questo dispositivo pare un modo per prendere i soldi ai cittadini, tenendo anche conto di un fatto politico: vari progetti di questa amministrazione hanno bisogno di essere finanziati e le contravvenzioni costituiscono un ottimo strumento per incamerare quattrini".

Le contravvenzioni, tuttavia, sanzionano comportamenti non rispettosi del codice stradale: basterebbe passare regolarmente col verde, per star tranquilli.

"Ma per quel che concerne il dispositivo del T-red, e per il fatto che per essere multati basterebbe superare la famosa linea anche passando col giallo, direi che si presenta una situazione in cui può apparire evidente l’uso improprio dello strumento".

Da legale, secondo lei esistono i presupposti per il nascere di contenziosi legali tra l’amministrazione comunale che ha deciso di utilizzarli e i cittadini che vengono sanzionati?

"Direi proprio di s, inevitabilmente. Per tre ragioni di fondo: si pone il problema della visibilità e della assoluta necessità che il cittadino sia al corrente del sistema di rilevamento installato, si aggiunge la questione già accennata delle linea controversa da non oltrepassare e, non ultima, la problematica della tempistica: il passaggio dal verde all’arancione e dall’arancione al rosso è scandito da tempi strettissimi, che danno adito a ricorsi e anche alla percezione di poter cadere in trappola".

Andrea Alessandrini