Lavora nell'orto, si taglia e muore di tetano

San Giorgio sotto choc per la morte dell'88enne Bianca Pasini

Analisi in un laboratorio

Analisi in un laboratorio

Cesena, 9 luglio 2014 - UNA FERITA apparentemente innocua. E’ bastata quella, aggiunta al contatto della lesione col terreno, per strappare la vita di una cesenate di 88 anni colpevole solo di essersi procurata un taglio mentre lavorava nell’orto. La causa del decesso è stata il tetano, una malattia che in tanti credono debellata, ma che purtroppo a Cesena come nel resto d’Italia continua a causare vittime.

La sicurezza sulla quale si basa lo stato d’animo della popolazione è data dall’esistenza di un vaccino in grado di eliminare il problema, che nei primi anni di vita è obbligatorio ricevere, ma che poi, per continuare ad essere efficace, ha bisogno di un richiamo ogni dieci anni.

La signora Bianca Pasini, cesenate di 88 anni che abitava in via Masiera II a San Giorgio, quelle vaccinazioni non le aveva mai fatte e purtroppo proprio per questo i medici non sono riusciti a salvarla. Lascia tre figlie che oggi pomeriggio la saluteranno per l’ultima volta. Il funerale si svolgerà nella chiesa di San Giorgio, officiato dal parroco don Claudio Canevarolo: «Avevo conosciuto la signora durante le mie visite nelle case durante le benedizioni pasquali — la ricorda —, era sempre gentile e affabile, una buona persona».

La malattia del tetano è causata da un micro-organismo presente diffusamente nel terreno, specie in quello contaminato da feci di animali. La penetrazione nel corpo delle spore tetaniche avviene attraverso ferite anche banali e la malattia che si sviluppa è molto grave.

OGNI ANNO in Italia si registrano circa cento morti a causa del tetano, ma nel nostro territorio da quando la vaccinazione è stata resa disponibile per tutti, i casi sono calati drasticamente, fino quasi ad azzerarsi. Nel cesenate infatti, dal 2009 ad oggi sono stati registrati solo cinque episodi, che riguardano tutti persone mai sottoposte alla vaccinazione, quasi sempre anziane.

Nei paesi del sud del mondo invece la minaccia resta molto più tangibile, proprio a causa della mancanza di adeguata prevenzione e di una campagna di vaccinazione a tappeto.

IL PRIMO sintomo per riconoscere la malattia è spesso legato a degli spasmi muscolari, che colpiscono il volto e in particolare la mascella, magari accompagnati a difficoltà di deglutizione. Poi, col progredire della malattia, i disturbi si allargano prima alle altre parti del volto per poi scendere verso il collo, le spalle, la schiena e gli arti. Altri sintomi possono essere febbre, sudorazione, ipertensione e tachicardia. I primi segnali possono verificarsi in un periodo variabile da un paio di giorni ad alcuni mesi dopo che il corpo è entrato in contatto coi batteri, anche se la maggior parte dei casi si manifesta entro un paio di settimane. Ovviamente ferite più gravi e lacerazioni più profonde della pelle provocano una incubazione minore e spesso anche una prognosi più sfavorevole.

FERMO restando che la più efficace misura per combattere il tetano è la vaccinazione preventiva (che garantisce un’efficacia superiore al 95% ), nel caso in cui qualcuno rimanga ferito e sospetti il rischio di contrarre la malattia, deve immediatamente rivolgersi al pronto soccorso segnalando la situazione al personale medico.