Caso Teverini, setacciati i campi di Alessandri

La polizia cerca ancora Manuela: impiegati georadar e unità cinofile

Il sopralluogo della polizia a Capannaguzzo (Ravaglia)

Il sopralluogo della polizia a Capannaguzzo (Ravaglia)

Cesena, 11 novembre 2016 - Le prime macchine arrivano di buon’ora. Non hanno le insegne della polizia, ma è impossibile che passino inosservate. Non nella via Mariana, la stretta stradina che si allunga nella frazione di Capannaguzzo terminando nell’erba di uno dei tanti campi della zona. La strada è a doppio senso, ma l’asfalto basta appena per permettere la marcia in una direzione per volta. Non importa, perché in via Mariana ci sono poco traffico e poche case. In quella rosa sulla sinistra abita Costante Alessandri. Ieri gli inquirenti sono tornati a far visita al marito di Manuela Teverini, che dopo la riapertura del caso relativo alla scomparsa della donna (conclusosi una prima volta con l’archiviazione), è stato indagato per omicidio e occultamento di cadavere.

I poliziotti hanno iniziato la giornata ispezionando sia l’interno che l’esterno dell’abitazione di Alessandri, la stessa che un tempo l’uomo aveva condiviso con Manuela. Durante le ricerche sono stati impiegati anche un’unità cinofila e il georadar. Proprio il georadar è servito agli investigatori anche per scandagliare due terreni che si trovano nelle vicinanze della casa, ma che non sono di proprietà di Alessandri. Sul posto, a osservare da vicino le operazioni, sono intervenuti anche il dirigente della squadra mobile della questura di Forlì Claudio Cagnini e il magistrato Filippo Santangelo che sta coordinando le indagini.

Contestualmente Alessandri è stato raggiunto dal suo legale Carlo Benini. Più tardi invece i controlli delle forze dell’ordine si sono spostati a qualche centinaia di metri di distanza, lungo la via Cappannaguzzo, l’arteria che attraversa la piccola frazione cesenate e lungo la quale abita Franco, fratello di Alessandri. Qui gli investigatori hanno incontrato anche le sorelle e il fratello di Manuela Teverini (rappresentati dall’avvocato Carlotta Mattei), scambiando con loro alcune parole mentre passeggiavano nell’area esterna dell’edificio, tra i terreni agricoli e il capannone che li fiancheggia. Non sono stati effettuati scavi, ma con ogni probabilità gli investigatori hanno cercato nuovi riscontri alle indagini basandosi sulla conformazione geografica della zona, sui luoghi e sulle distanze che separano le abitazioni dei due fratelli Alessandri.