Tigers Cesena, il coach denunciato per minacce

Una diatriba sui social network tra Giampaolo Di Lorenzo e l’ex dirigente Luigi Resta è degenerata in una vicenda legale

Giampaolo Di Lorenzo, forlivese, allenatore dei Tigers Cesena (foto Luca Ravaglia)

Giampaolo Di Lorenzo, forlivese, allenatore dei Tigers Cesena (foto Luca Ravaglia)

Cesena, 5 agosto 2020 -  Fallo tecnico fischiato fuori dal campo. In un momento particolarmente complesso per il mondo dello sport come quello attuale, tempestato tra l’altro di incognite riguardo ai tempi e alle modalità di avvio della prossima stagione, sotto il costante scacco dei rischi legati alla diffusione del coronavirus, per Giampaolo Di Lorenzo, coach dei Tigers Cesena, piove sul bagnato.

L’allenatore che nei due anni fin qui trascorsi dal sodalizio in città ha portato la squadra ai vertici della Serie B, sfiorando la promozione in A2 al primo tentativo e venendo fermato dalla pandemia quando aveva tutte le carte in regola per riuscirci al secondo assalto, si è infatti visto recapitare una denuncia per minacce.

A presentarla è stato Luigi Resta, ex dirigente del club e da oltre un anno semplice tifoso. "Sono amareggiatissimo - ha commentato l’allenatore - perché credo che al limite avrei dovuto essere io quello che doveva rivolgersi a un avvocato, ma in ogni caso mai mi sarei aspettato di vedermi notificare un atto del genere. Conosco Resta e da quando al termine della nostra prima stagione a Cesena lui è uscito dalla società, ha iniziato a tempestarmi di critiche sui social network, a mio avviso andando anche oltre i limiti. Avevo provato a ricucire i rapporti, offrendo un chiarimento davanti a una birra, ma non ho ottenuto riscontri. Ne ho preso atto e ho continuato ad andare per la mia strada, fino a quando, nei giorni scorsi, esasperato, ho replicato per la prima volta che mi ero stancato della situazione".  

Resta ha ricevuto il messaggio in questione sul telefono, ravvisandone gli estremi per intraprendere un’azione legale: "Non sono certo contento della situazione a cui siamo arrivati - è la sua replica -, non avevo mai denunciato nessuno prima d’ora, né sono mai stato denunciato, ma il legale che mi rappresenta ha ritenuto che ci fossero gli estremi per procedere davanti all’autorità giudiziaria".

Resta fornisce anche la sua versione di quanto successo negli ultimi tempi: "Sono un tifoso della squadra e come tale mi sento legittimato a dire la mia, facendo anche delle critiche. Non ho mai voluto offendere nessuno, ritengo di essermi limitato a esercitare il diritto che ogni tifoso di qualunque disciplina rivendica da sempre. Avrei accettato risposte piccate, perché anche dal mio punto di vista fa parte del gioco. Ma penso che i limiti siano stati superati. Se il giudice dovesse stabilire che le cose stanno diversamente, tanto meglio, ne guadagno comunque in serenità".  

La vicenda non riguarda in maniera diretta la società che, facendo quadrato intorno al suo allenatore, auspica comunque un abbassamento dei toni e una pronta ricucitura dei rapporti tra le parti, meglio se prima di arrivare a un’aula di tribunale. "Abbiamo bisogno di tutti i nostri tifosi, che ci auguriamo di vedere al nostro fianco con entusiasmo e passione, soprattutto in un momento complicato per lo sport come questo. A loro chiediamo di tifare in maniera positiva, non polemica".