Topi Cesena, ratti anche nelle case

Il Comune piazza altre dieci esche. Prescrizioni per il titolare dell’allevamento di piccioni

Un intervento dei carabinieri lungo via Medri invasa di carcasse

Un intervento dei carabinieri lungo via Medri invasa di carcasse

Cesena, 22 gennaio 2019 - E' ancora l’emergenza topi a tenere banco nelle campagne di Cesena, al confine con Cesenatico. Nella zona delle vie Medri e Capannaguzzo, il proliferare dei ratti crea parecchi disagi e apprensioni. Ai vigili del fuoco, intervenuti a più riprese per pulire le strade e liberarle dalle carcasse di centinaia di topi investiti, continuano ad arrivare chiamate di aiuto. I residenti denunciano l’anomala presenza di ratti bianchi e grigi che corrono impazziti nei terreni agricoli e lungo le vie, entrano nelle case, si mordono tra loro, si muovono con frenesia e in direzioni opposte dalla zona dove sino a poco tempo fa avevano trovato cibo e riparo, un allevamento dismesso di piccioni.

Anche nella notte fra domenica e lunedì, molti residenti e passanti hanno contattato la sala operativa del comando provinciale dei Vigili del fuoco, perché c’è chi i topi se li è ritrovati in casa. Il caso è seguito sul posto dai funzionari della Polizia locale di Cesena e dall’Ausl Romagna. Del resto, essendo stato utilizzato del veleno, è importantissimo rimuovere tempestivamente tutte le carcasse, per scongiurare che la sostanza tossica venga a contatto con persone o altri animali. Ieri sono proseguite le operazioni per debellare l’invasione di topi in via Medri a Gattolino. La ditta incaricata dal Comune di Cesena ha provveduto a collocare dieci ulteriori scatole con esche topicide, in aggiunta alle due già collocate in precedenza. Contestualmente i tecnici del settore Ambiente del comune e dell’Igiene pubblica, hanno effettuato un nuovo sopralluogo per valutare la situazione.  

Il sindaco Paolo Lucchi e l’assessore all’ambiente Francesca Lucchi seguono costantemente l’evolversi della situazione, anche con ricognizioni sul posto e azioni mirate per debellare i possibili focolai: «La causa più verosimile dell’anomala invasione di ratti – dicono gli amministratori –, è legata alla presenza nella zona di un allevamento di piccioni che ha cessato l’attività il 31 dicembre scorso. Con la sua chiusura sarebbe venuto meno l’approvvigionamento di mangime di cui la colonia di topi si nutriva e questo avrebbe spinto i roditori ad uscire allo scoperto per cercare cibo altrove.  Per questo motivo l’Igiene pubblica ha stilato una serie di adempimenti per l’impresa titolare dell’allevamento dismesso».  

Come preannunciato nel mirino finisce dunque il privato proprietario dell’ex allevamento, il quale entro oggi dovrà attuare nell’area dell’ex piccionaia un piano di derattizzazione nel rispetto delle regole,  provvedendo poi a rimuovere giornalmente le carcasse. Infine entro 20 giorni dovrà provvedere a bonificare l’area e, al termine di questo periodo, l’Unità operativa  di Igiene pubblica dell’Ausl Romagna verificherà che tutte queste prescrizioni siano state rispettate, ma nel frattempo si riserva di svolgere ulteriori sopralluoghi. Infine l’Istituto Zooprofilattico di Forlì analizzerà alcuni ratti morti prelevati in via Medri per verificare l’eventuale presenza di patologie».