Tour in bicicletta sulle tracce dei partigiani

Gardini: "Fin da piccoli eravamo curiosi di sapere di più delle lapidi ai lati della strade. Questa iniziativa è dedicata a tutti loro"

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di Maddalena De Franchis

Ubaldo Farabegoli, anni 19; Amedeo Ridolfi, anni 25; Armando Vicini, anni 30. Uccisi, assieme ad altri partigiani con un colpo di martello alla nuca al termine di un interrogatorio sommario, a San Tomaso di Cesena. Guido Renzi, anni 24; Mario Renzi, anni 32; Raffaele Gnudi, anni 34. Fucilati dai tedeschi, dopo essere stati costretti a scavarsi la fossa, perché accusati di aver accolto, nelle loro case di Borghi, alcuni militari del contingente britannico. Storie struggenti, fissate per sempre sui cippi commemorativi che costellano le campagne cesenati: c’è chi per una vita ci passa davanti senza vederli e chi, come alcuni giovani cicloamatori, si inventa un itinerario cicloturistico capace di collegare tra loro le pietre della memoria.

È la ’Resistente cicloturistica’, un progetto nato nel 2018 e ora divenuto percorso permanente, battuto ogni settimana, grazie al passaparola sui social, da gruppi provenienti anche da fuori regione. "Pedaliamo per passione fin da ragazzini e ci siamo sempre chiesti cosa significassero tutte quelle lapidi sul ciglio delle strade.– racconta uno degli animatori dell’iniziativa, il programmatore informatico cesenate Emanuele Gardini – Siamo circa una decina di volontari, tutti tesserati Anpi: proprio la sede Anpi di Cesena è il punto di partenza del nostro viaggio indietro nel tempo". Un viaggio interamente su due ruote, e non potrebbe essere altrimenti: "specialmente da queste parti, la bicicletta è stata il mezzo simbolo della Resistenza. – sottolinea ancora Gardini – Staffette e partigiani la usavano per muoversi e portare comunicazioni e armi. Mezzo resistente per eccellenza, la bici è il filo rosso tra passato e presente della nostra comunità".

Grazie ai documenti forniti dall’Istituto storico della Resistenza di Forlì-Cesena, i giovani ideatori della ‘Resistente’ preparano una scheda per ciascun monumento da inserire nell’itinerario, con tanto di foto dei caduti e resoconto delle stragi compiute. Poi vanno alla ricerca di attività del territorio interessate ad aderire al progetto . Dopo varie ricognizioni, disegnano 3 percorsi, su strada asfaltata: "Il primo e più breve, da 30 chilometri– spiega Emanuele –, parte dal centro storico di Cesena e attraversa la zona del ‘ferro di cavallo’; il secondo, di media difficoltà, include le colline cesenati e passa da Monteleone, borgo da cui provenivano diversi partigiani trucidati durante il conflitto; il terzo da 87 chilometri per 1.200 metri di dislivell, comprende le salite di Sogliano, San Tomaso e Monteleone. Il successo va oltre le aspettative, in questi anni ci hanno contattato gruppi di cicloturisti da tutta Italia, incuriositi dal percorso. – conclude Gardini – A grande richiesta abbiamo deciso di creare un tracciato su sterrato, che lanceremo sul nostro sito (https:laresistente.itgravel) il 25 aprile. Nella stessa giornata, ci incontreremo alle 8 e 30 all’Anpi di Cesena, per inaugurarlo assieme a chi vorrà pedalare con noi: è un itinerario impegnativo (103 km per 1750 metri di dislivello), ma molto affascinante, tra le località poste lungo la cosiddetta Linea Christa (il corso del fiume RubiconeFiumicino), teatro dei drammatici scontri che portarono alla Liberazione".