Trecento in corteo al municipio di Cesenatico

Ristoratori, gestori di pubblici esercizi e dipendenti hanno chiesto al sindaco di portare le loro ragioni all’attenzione del governo

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di Giacomo Mascellani

Oltre 300 persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata ieri alle 18 sul porto di Cesenatico, per protestare contro le restrizioni dell’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, mirate a fronteggiare la seconda ondata dell’emergenza Covid. Davanti al municipio si sono ritrovati i gestori e i dipendenti di ristoranti, bar e locali pubblici del centro e del lungomare, ma anche gestori e dipendenti di sale giochi, palestre, ambulanti e altre attività. In molti sono intervenuti con slogan e cartelli portati sul porto e sotto l’androne del palazzo affacciato in via Moretti. Qui hanno incontrato il sindaco Matteo Gozzoli che si è confrontato con loro sulla difficile situazione che preoccupa non solo gli imprenditori ma tutti i cittadini.

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In forma pacifica hanno voluto manifestare tutto il loro dissenso, la rabbia e il senso di impotenza, per la scelta di chiusura alle 18 che è vissuta come una grande ingiustizia dai pubblici esercizi e la decisione di serrare per un mese le palestre, le piscine e i centri del gioco. I manifestanti oggi protocolleranno un documento in Comune e il sindaco Matteo Gozzoli si è impegnato a portare le loro istanze alla Regione e al governo e di spingere sulle istituzioni per indennizzare gli imprenditori che perdono fatturato e lavoro a causa delle restrizioni.

Riccardo Vernocchi del ristorante Capo del Molo è molto amareggiato: "In questo contesto noi imprenditori viviamo molto male, perché rispettiamo le regole e abbiamo investito per farlo; a Cesenatico non ci sono mai stati casi di Covid nei pubblici esercizi e questo deve essere considerato. Alla Regione Emilia Romagna e al Governo chiediamo di farci lavorare, organizzando i dovuti controlli e punire chi non rispetta le regole".

Agostino Alvisi del "Clandestino", uno dei locali più frequentati dai giovani di Cesenatico e dintorni, chiede al sindaco Gozzoli di fare da tramite: "La nostra non è una contestazione contro il Comune, anzi, l’amministrazione ci agevola per suolo pubblico e ci viene incontro, ma noi abbiamo bisogno di sensibilizzare tutti, senza bandiere di partiti e associazioni. In estate abbiamo respirato un po’, ma questo stop alle 18 ci sega le gambe; facciamo di tutto per operare in sicurezza e ci devono far lavorare, con questo Dpcm rischiamo di morire". Tra i ristoratori è forte la convinzione che la chiusura anticipata serala dell’attività avrà pesanti riflessi anche sulla vivibilità di tutta la cittadina.

Flavio Fabbri dell’Osteria dei Golosi e del Cucinadimare prende il toro per le corna: "Io sono certo che vi sia una possibilità di affrontare diversamente il problema e di uscirne vivi. Lavoro da una vita, non mi sono mai arreso e per questo ho deciso di prolungare l’iniziativa "Il Pesce fa festa", che nei miei due locali durerà un mese; a mezzogiorno servirò i clienti nel locale e alla sera farò l’asporto, con un menù esclusivamente a base di pesce fresco di stagione e prezzi contenuti".

Parla infine Alessio Sassi del Giuliano Fish Club in viale Carducci, del ristorante Giuliano sul porto canale e di Giuliano a Milano nel capoluogo lombardo, è molto contrariato: "Sto cercando di capire cosa è giusto fare, ma non è facile, è una brutta botta. A Cesenatico punteremo molto sull’asporto e le consegne a domicilio".