Tribunale ecclesiastico, per Don Orfeo Suzzi rimozione confermata

Respinto anche il secondo ricorso contro il commissariamento di Valleripa. "Marcato autoritarismo"

Don Orfeo Suzzi

Don Orfeo Suzzi

Cesena, 12 febbraio 2020 - Dopo aver perso la causa civile contro il vescovo di Cesena - Sarsina, don Orfeo Suzzi è stato sconfitto anche davanti al tribunale ecclesiastico, la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita apostolica. Il provvedimento, preso il 29 gennaio e reso noto nella giornata di ieri, ha confermato la decisione di commissariare la Piccola Famiglia della Resurrezione, più nota come comunità monastica di Valleripa. Il commissariamento era stato adottato il 9 giugno dello scorso anno dal vescovo Douglas Regattieri che aveva rimosso don Orfeo Suzzi da responsabile religioso e legale rappresentante sostituendolo con monsignor Giorgio Biguzzi, vescovo emerito di Makeni (Sierra Leone).

Don Orfeo Suzzi, che si fa chiamare Abbà Orfeo Povero, una settimana dopo il commissariamento ha chiesto al vescovo Regattieri di revocare il provvedimento ritenendolo "infondato nei suoi presupposti di fatto e di diritto, sproporzionato rispetto alle finalità perseguite, nonché insufficientemente motivato", e il 12 luglio assieme ad alcuni membri della comunità ha presentato ricorso formale alla Congregazione con l’assistenza dell’avvocato Federico Marti di Perugia, chiedendo in primo luogo la sospensione del provvedimento.

La Congregazione ha respinto la richiesta di sospensiva "non ravvisando quelle ragioni di grave nocumento alla vita spirituale e materiale o di ulteriori pregiudizi", poi è entrata nel merito ribaltando le accuse che don Orfeo Suzzi aveva formulato nei confronti del provvedimento del vescovo accusandolo di atteggiamento pregiudizievole e persecutorio. Nel decreto della Congregazione, firmato dal prefetto cardinale João Braz de Aviz e dal segretario arcivescovo José Rodriguez Carballo, si legge infatti che il comportamento di don Orfeo Suzzi è "segnato da marcato autoritarismo, da una pericolosa concentrazione del potere decisionale" e sono continuati nel tempo e non sono stati mai sufficientemente corretti nonostante una lettera di contestazione del 27 ottobre 2015 e la richiesta di valutare l’opportunità di dare le dimissioni.

Il decreto entra anche nel merito dell’amministrazione dei beni della comunità e del dovere di rendere conto al vescovo, in particolare "di aver assunto personalmente la titolarità di società finanziarie senza espressa licenza dell’autorità competente e senza mai dare esaurienti informazioni al riguardo". Oltre a confermare il commissariamento dell’associazione pubblica di fedeli Piccola Famiglia della Risurrezione, il provvedimento esorta don Orfeo Suzzi "ad assumere un atteggiamento collaborativo e dialogante con l’Autorità diocesana, cessando da ogni iniziativa ostile nei confronti della medesima e dei suoi rappresentanti, per il bene dei membri e del futuro dell’associazione nella Chiesa".