Truffa, attenti al ricatto dei finti poliziotti che arriva via mail

Recapitati via mail atti giudiziari fasulli che minacciano indagini e condanne per reati di pedofilia. Chi abbocca è invitato a pagare una multa

Un agente della Polizia postale (repertorio)

Un agente della Polizia postale (repertorio)

Forlì Cesena, 12 settembre 2022 - "Si prega di leggere le accuse contro di voi nella citazione allegata e di rispondere al più presto possibile". Questo messaggio di posta elettronica sta arrivando a decine di migliaia di cittadini italiani da una fantomatica ‘Direzione della Polizia Giudiziaria’ dietro la quale c’è un’organizzazione dedita al ricatto ai danni di coloro che prendono sul serio il messaggio e la ‘Garanzia di procedura legale’ allegata.

Le accuse sono pesantissime: pornografia infantile, pedofilia, esibizionismo, cyberpornografia, offesa alla decenza. Il simil-avviso di garanzia è firmato dal prefetto Vittorio Rizzi che si qualifica Vce direttore generale della pubblica sicurezza, Direttore centrale della Polizia Criminale e il servizio per la cooperazione internazionale di polizia (SCIP), in collaborazione con la Sig.ra Catherine De Bolle, Direttore di Europol e Capo della Brigata Protezione Minori (BPM).

In realtà i nomi non sono inventati, ma utilizzati all’insaputa dei titolari: Vittorio Rizzi è effettivamente un prefetto impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata, e Catherine De Bolle è direttore esecutivo della direzione centrale per i servizi antidroga del Dipertimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’interno. Cercando i loro nomi su internet si arriva alle qualifiche reali e a messaggi di allerta perché gli avvisi inviati via mail a decine di migliaia di persone non solo in Italia sono tentativi di truffa.

Chi ha un po’ di dimestichezza con atti giudiziari e denunce riesce a capire alla prima occhiata che si tratta di un falso, ma chi si lascia impressionare può cadere nella trappola: le minacce contenute nel documento sono gravi, chi non risponde alla mail nel termine di 72 ore rischia l’immediato arresto; inoltre, si legge nel messaggio, "il vostro dossier sarà anche trasmesso alle associazioni pedofile e ai media per la pubblicazione affinché la vostra famiglia e i vostri parenti sappiano cosa state facendo, sarete registrati come delinquente sessuale in tutte le amministrazioni d’Europa. e nel Registro Nazionale dei Reati Sessuali (RNDS)".

Alla Polizia postale di Forlì, dove sono arrivate diverse segnalazioni da parte di cittadini, raccomandano di fare attenzione al contenuto delle mail, ma anche al mittente. Infatti le mail arrivano da fornitori di servizi di posta elettronica che nulla hanno a che fare con le forze dell’ordine, come gmail.com, libero.it e magenta.de.

Attenzione, quindi, a messaggi di posta elettronica di questo tipo. Se il contenuto fa venire qualche dubbio o preoccupazione (chi è senza peccato scagli la prima pietra...) può rivolgersi alla Polizia postale e delle comunicazioni che si trova in via Bertini 11 a Forlì, telefono 0543.796938 -725381, e-mail poltel.fc@poliziadistato.it