Uno degli operatori turistici che hanno fatto la storia della riviera romagnola è Dante Delvecchio, 86 anni splendidamente portati, ex presidente dell’Associazione degli albergatori di Cesenatico e autentico pioniere del turismo sportivo e dei progetti per l’allungamento della stagione. Dante come lo chiamano semplicemente i tantissimi amici e conoscenti, mangia pane e turismo da settant’anni ed una memoria storica vivente dei Ferragosto in riviera.
Delvecchio, cosa fa questo Ferragosto?
"Sto coi figli e i nipoti in albergo al Beau Soleil, ma non lavoro, ci pensano loro".
Si dice che una volta ci si divertiva con poco, ma il divertimento era qualcosa di vero.
"Bastava un po’ di musica, una grigliata, un amico che stappava una bottiglia, un altro che raccontava le sue avventure più o meno probabili con le turiste, e si trascorrevano giornate di autentica gioia e divertimento. Oggi i tempi sono cambiati, un po’ in meglio e un po’ in peggio, sta di fatto che l’atmosfera è diversa".
Questa ricorrenza risale addirittura ai tempi di Roma antica.
"E’ una tradizione importante che dobbiamo preservare. Nel mio albergo, dove ospito tanti stranieri, con un menù speciale e tanta gioia, manteniamo ancora la tradizione. Molti stranieri non sanno nulla della festa di Ferragosto, ma gradiscono".
Adesso se alzi un po’ la musica, i vicini chiamano le forze dell’ordine.
"E’ una delle tante facce dell’antiturismo, che un po’ c’è sempre stato. Tuttavia una volta si vivevano momenti conviviali e cocomerate che si sentivano da un isolato all’altro, ma era tutto normale, anzi, ci si aggregava. Detto questo dobbiamo rispettare le regole. Però a Ferragosto ci vuole più tolleranza".
Nel suo Hotel Beau Soleil, lei all’inizio degli anni ‘70 è stato il primo a costruire una officina meccanica per riparare le biciclette e a proporre servizi ad hoc per i ciclisti.
"Nel 1974 mezzo secolo fa esatto, il meccanico Giacomoni mi face un lavoro straordinario su un mio progetto. Eravamo dei pionieri, all’epoca non lo sapevamo, ma cinquant’anni fa e oltre, ci sono state persone che a Cesenatico hanno inventato il turismo. Io nel mio piccolo ho fatto la mia parte ma penso al mitico Primo Grassi, ai personaggi famosi che invitava e con i quali siamo cresciuti, penso a Giorgio Ghezzi che portava tanti artisti e la Milano bene. Erano dei Ferragosto belli e appassionanti".
Delvecchio, quanto è stato importante cinquant’anni fa spingere sul cicloturismo e lo sport?
"E’ stato fondamentale, noi ci abbiamo creduto subito, io ero un ciclista della ‘Fausto Coppi’, poi abbiamo costruito una piscina semiolimpionica nel 1991 e ideato un percorso podistico nella pineta da Zadina sino all’inizio del lungomare di Cervia, per gli appassionati di triathlon. Sono arrivati inglesi, austriaci, tedeschi, svizzeri, francesi. Avevamo voglia di scommettere, di migliorare le nostre strutture, per scoprire un nuovo modo di fare turismo. Abbiamo rischiato, ma ci credevamo e a distanza di decenni lavoriamo ancora forte con l’estero".
E oggi?
"Sono ancora qui a spiegare ai turisti stranieri cosa è il Ferragosto".