Tutte le lingue del Macfrut 2022

Dall’Angola al Cile, ma anche Senegal, Zimbabwe, Cuba e tanti altri i Paesi soddisfatti delle vendite

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Sono stati tanti gli operatori e le delegazioni estere presenti oltreconfine nel corso della tre giorni di Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta. Abbiamo chiesto ad alcune di loro un bilancio della loro presenza in fiera, ecco quanto ci hanno raccontato visitando i loro stand.

Partiamo dall’Angola, che in fiera ha scommesso su prodotti come papaya, banana e diverse tipologie di avocado."Grazie alla grande partecipazione siamo riusciti a mostrare le tante opportunità di business nell’ortofrutta che il nostro Stato offre – ha raccontato José Chinjamba, amministratore di Aipex -. Ci auguriamo che le ambasciate dei vari paesi continuino a dialogare per permettere lo scambio di maggiori prodotti e per sviluppare ulteriormente le opportunità commerciali". Soddisfazione anche in casa Cile. "C’è stato un vero boom per le prugne secche – spiega Vittorio Macaluso, dell’ufficio commerciale del Cile in Italia - Le prugne secche cilene sono un ottimo prodotto, la cui qualità si riconosce dal primo assaggio. Per il Cile questa fiera è un biglietto da visita molto importante".

Per il secondo anno consecutivo è stato presente Cuba. "Abbiamo puntato sul mamey ed è stata una scelta vincente. - racconta Lidia Ana Dominguez Febles, assistente analista di mercato Oficina La Habana -. Ma non solo. Grazie al focus di questa edizione sulle spezie ed erbe aromatiche abbiamo spinto sulle nostre: sono stati molto richiesti il dragoncello, la curcuma, l’habanero e i mix di spezie proposti". Il Senegal ha confermato anche quest’anno la sua presenza in fiera. "Questo appuntamento è molto importante per il nostro business con l’Europa e non solo. – ha spiegato Oumar Sow, direttore generale di Agronegoce -. Ci sono stati molti contatti da parte di aziende interessate a conoscere la nostra ortofrutta, soprattutto mango, limone, melone e avocado". Tra le new entry il Venezuela: "Il nostro Paese intende importare forniture per la produzione, che sono necessari per aumentare i processi di produzione, renderli più efficienti e competitivi – ha spiegato in fiera il Viceministro – Vogliamo intraprendere nuove relazioni con l’Italia, per questo speriamo che Macfrut possa diventare un appuntamento fisso". Parola anche dallo Zimbabwe: "Macfrut è cresciuta molto rispetto all’ultima edizione, quando eravamo venuti con 5 aziende. Ci siamo tornati con 10 e ne siamo davvero contenti". Pollice in su, infine, anche dalla Repubblica Dominicana, a Macfrut dal 2015.