Tutte le strade del Pd portano Bulbi a Roma

Il consigliere regionale è praticamente certo della candidatura grazie alla deroga: resta da capire se alla Camera o al Senato

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di Elide Giordani

Si va di fretta e, per la scelta di chi porterà i colori del Pd nella campagna elettorale incombente, potrebbe non essere del tutto negativo. Soprattutto laddove la gara si sta facendo dura e non mancano contrapposizioni battagliere. Non a Cesena e Ravenna, piuttosto a Rimini (l’ex sindaco Gnassi) e Forlì (l’attuale sindaco di Santa Sofia e segretario della Federazione Forlivese Valbonesi). Comunque vada, c’è di buono che non ci si potrà accapigliare a lungo: da lunedì 1° agosto bisognerà deporre le armi, con buona pace delle acrimonie da parte degli esclusi che potrebbero perdurare a lungo. E’ quella la data entro cui comunicare il nome su cui convergerà la volontà delle federazioni locali del partito guidato da Letta. Cinque giorni di fuoco che renderanno incandescente il clima di alcune federazioni. Quasi pacifica sembra però la convergenza sul candidato di Cesena e comprensorio, dove spirano poche correnti e c’è già in pectore - voluto dall’alto - il candidato. Ogni federazione ha la possibilità di indicare una rosa di nomi che può essere a tanti petali, tra quelli poi le direzioni regionali e nazionale del partito scelgono il candidato che più aggrada. Più opzioni si mettono in campo più si lascia la scelta ad altri. Meglio un’indicazione certa, dunque, su un candidato selezionato dal territorio locale: Massimo Bulbi, per esempio. Radicato nel suo paese di Roncofreddo, di cui è stato sindaco, Bulbi, però, oggi è consigliere regionale. Secondo le regole che il Pd si è dato non potrebbe candidarsi, come appare invece già scontato. Che fare? Fatta la legge, trovata la deroga. Così sarà per Bulbi da sempre molto vicino ad Enrico Letta che già per le amministrative del 2020 gli fece un robusto endorsement sparato su tutti i social: "Io lo conosco bene. E’ il meglio di tutti. Fidatevi di me. Votatelo!". Sarà compito delle segreterie regionali e nazionali decidere se sarà candidato al Senato, alla Camera, nel listino o all’Uninominale. Ipotesi poco praticabile che il Pd possa portare in parlamento un altro esponente del nostro territorio. Non ci sarebbero i numeri e, anzi, dovrà ben badare a difendere le postazioni attuali. Ricordiamo che la Romagna ha due collegi Uninominali divisi tra Camera e Senato che abbracciano tre territori: Cesena, Forlì e Rimini. Indicato il nome che dovrà rappresentare il partito, in questi giorni frenetici (il 14 agosto scade il termine per la presentazione dei simboli, e il 22 agosto quello della presentazione delle liste) l’azione si sposterà sulle alleanze. E il campo già si profila netto. Nulla che sia in contraddizione con quanto sta avvenendo a livello nazionale,. Con due veti: strada sbarrata ai 5Stelle e a Italia Viva di Matteo Renzi. Nessuna iniziativa provinciale d’avvio della campagna elettorale è stata concordata. Le iniziativa, anche in abito Pd, diventeranno più affollate verso gli inizi di settembre, quando l’effetto vacanza non peserà più di tanto sulle città che si vanno svuotando.