LUCA RAVAGLIA
Cronaca

Una provincia a misura di giovani Qualità della vita da secondo posto

Solo Ravenna meglio di noi nella classifica stilata da Il Sole 24 ore per la fascia d’età 18-35. Il tasso di disoccupazione è del 5,8 contro la media nazionale che è quasi del 15 per cento.

Una provincia a misura di giovani  Qualità della vita da secondo posto

Una provincia a misura di giovani Qualità della vita da secondo posto

di Luca Ravaglia

La provincia di Forlì-Cesena è un paese per giovani. Lo dicono i dati sulla qualità della vita elaborati per fasce di età dal Sole 24 Ore che collocano il nostro territorio al secondo posto di una graduatoria che conta 107 nomi. A precederci ci sono soltanto i ‘cugini’ ravennati. La classifica è stata formata prendendo in esame undici indicatori, cuciti appunto su misura di chi ha un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. In particolare i ragazzi e le ragazze di Forlì Cesena possono contare su un basso tasso di disoccupazione giovanile (5,8% contro la media nazionale del 14,6%) e al contempo chi non studia e non lavora rappresenta il 13,8% del totale, contro il 22,1% che si ricava contando tutta la platea italiana. A fianco delle prospettive occupazionali vengono presi in considerazione anche aspetti inerenti la qualità della vita, la facilità di trovare alloggio e la predisposizione a convolare a nozze. Dunque eccoci al quinto posto per numero di concerti (per 10.000 abitanti) e al quattordicesimo per aree sportive (in termini di metri quadri per residente). Si partorisce mediamente a 32 anni e la percentuale di giovani nella comunità è alta. Si potrebbero invece migliorare la soddisfazione per il proprio impiego (siamo 71esimi) e l’impatto del canone di locazione sullo stipendio (26,1%, un punto peggio della media nazionale).

Detto dei ravennati che sono al primo posto, gli altri ‘vicini di casa’, i riminesi, se la passano peggio, in 59esima posizione. Gli indicatori di casa nostra peggiorano invece se si parla di bambini (età 0-10 anni) dal momento che dal secondo gradino del podio scivoliamo fino alla 42esima posizione, con Ravenna che resta invece tra i migliori, terza. Anche in questo caso Rimini, sessantesima, fa peggio di noi. Nel settore specifico si valutano gli spazi abitativi, la qualità dell’alfabetizzazione, il numero di palestre scolastiche, il numero di pediatri, i costi delle rette scolastiche e i delitti denunciati ai danni dei minori. Su quest’ultimo terribile aspetto siamo per esempio in 37esima posizione, con 1,3 denunce ogni 10.000 minori (la media nazionale è 1,9). Riconquistiamo infine posizioni in relazione alla qualità di vita degli anziani (con riferimento agli over 65): Forlì Cesena è al 29esimo posto, due posizioni peggio di Ravenna e con ampio margine su Rimini, staccata alla posizione 74. Si contano servizi su misura, posti letto nelle rsa, spesa per farmaci, orti urbani, inquinamento acustico e biblioteche. Ma soprattutto speranza di vita a 65 anni. Su quello siamo venticinquesimi, con un indicatore di altri 20,9 anni, che porta dunque il totale intorno a quota 86 anni. Il bilancio finale è che in Romagna c’è stata l’alluvione, si sono perse vite, case e tanto altro. Ma la Romagna ha tutto per tornare in fretta un angolo di paradiso.