"Universitari, c’è carenza di alloggi e servizi"

La testimonianza di Emily Ann Angelini, rappresentante degli studenti: "Stanze costose e distanti, orari ridotti nelle biblioteche"

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di Cristina Gennari

Alloggi insufficienti, prezzi alle stelle, bollette in aumento e poca socialità. Lo scenario per gli universitari cesenati è tutt’altro che roseo. Criticità che, pur evidenti da tempo, si sono acuite nell’ultimo anno, dopo che molti studenti hanno abbandonato le lezioni online per tornare a ripopolare la città.

Emily Ann Angelini, rappresentante degli studenti nel Consiglio del campus,com’è la situazione degli alloggi per universitari a Cesena?

"Io in prima persona mi sono trovata a cercare un alloggio per quattro anni consecutivi. C’è soprattutto una difficoltà a reperire stanze non troppo distanti dall’università. Noi di architettura abbiamo le lezioni tutti i giorni e doversi spostare per 20 o 30 minuti con la bici o a piedi risulta scomodo".

E i prezzi?

"Sono cresciuti molto negli ultimi anni. E’ difficile trovare una doppia sotto i 200-250 euro. Per una singola, ne servono almeno 350. Spese escluse, ovviamente, e con le bollette in costante aumento. Uno studente non può permettersi di sborsare più di 500 euro ogni mese. Anche perché vivere a Cesena non è certo vivere a Milano".

In che senso?

"L’attrattività e i servizi che offre la città sono diversi. Mancano luoghi di socialità e le strutture del campus chiudono alle 19. Fa eccezione la biblioteca, con un orario fino alle 23.30, ma è sempre piena e con la sessione alle porte lo sarà ancora di più. Il paradosso è che la palestra rimane invece aperta fino a mezzanotte. Eppure noi studenti siamo chiamati a studiare".

Tornando agli alloggi, in che modo incide la carenza di posti letto?

"Molte persone finiscono per non venire a Cesena; altri sono costretti a fare i fuorisede pendolari da Rimini o Cesenatico mentre vari studenti Erasmus del mio corso sono stati per mesi tra bed and breakfast e case di amici. Finché siamo universitari, poi, possiamo permetterci di vivere in doppia, ma poi è impossibile rimanere a lavorare in città senza un alloggio che ti consenta di avere un po’ di autonomia. La situazione ti obbliga a studiare e poi ad andartene".

Serve un nuovo studentato?

"Sono necessari nuovi alloggi convenzionati e lo studentato potrebbe offrire anche uno spazio di socialità. Spesso gli universitari che si ritrovano in centro di sera durante la settimana sono un problema per la città, specialmente per anziani o lavoratori. Un nuovo polo potrebbe risolvere, almeno in parte, la questione".

Sono previsti aiuti o servizi per la ricerca di stanze?

"No, c’è una totale assenza di aiuti da parte dell’università che rimanda a bacheche e siti internet. Serve sicuramente un intervento delle istituzioni".