Vaccinato con la quarta dose il 40% degli over 60 e fragili

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Fila contenuta e fluida, atmosfera rilassata, nessuna attesa oltre a quella d’obbligo per il disbrigo delle formalità burocratiche. Sembrano lontani i tempi del caos, anche automobilistico, dall’avvio della campagna vaccinale. Eppure anche alla piastra dei servizi del Bufalini, dove si va per le vaccinazioni anticovid dopo la chiusura dell’hub di Pievesestina, l’attività vaccinale prosegue senza soste. L’occhio è puntato soprattutto sulla somministrazione della quarta dose, o secondo booster: il richiamo alla due prime vaccinazioni. E qui i numeri sono ancora bassi. Nella nostra provincia si sono vaccinate poco più di 13 mila persone (43.562 in tutta la Romagna con un numero maggiormente risicato nel Riminese, 8.600 dosi), ossia i fragili di qualunque età e gli ultrasessantenni. Un numero decisamente modesto, tuttavia, se paragonato all’entità della popolazione e ai numeri della prima dose, che è stata inoculata ad oltre 327mila persone in tutta la provincia. Ma se si restringe il campo agli ultra 60enni e i fragili occorre prendere atto che si è vaccinato circa il 40 per cento degli aventi diritto. Nessuno peraltro può chiedere la somministrazione del vaccino se non sono passati 120 giorni da un eventuale contagio. Sulla modesta affluenza incidono le vacanze estive, il gran numero di persone che si sono contagiate e non hanno ancora girato la boa dei 120 giorni e l’attesa di un vaccino che possa contrastare anche le ultime varianti che dovrebbe, in base a notizie non confermate, arrivare in autunno. Il Covid tuttavia, benché in recessione, continua la sua malevola presenza tra la gente e i suoi effetti in alcuni casi sono così gravi da portare in terapia intensiva. La quarta dose è un rafforzamento delle difese immunitarie necessario in certe condizioni. Oltre al vaccino, benché non siano più obbligatorie, continuano ad essere raccomandate le misure di igiene distanziamento.