Vaccinazioni obbligatorie a scuola, la battaglia di una mamma: “Rischio epidemie”

La cesenate Alice Pignatti ha lanciato una petizione: “Mia figlia si è ammalata a sei settimane”

Vaccino

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Cesena, 11 ottobre 2015 - Cala in maniera preoccupante il tasso di vaccinazione nella popolazione infantile e tornano epidemie o ricompaiono malattie che si pensavano ormai debellate. Il fenomeno ha suscitato crescenti allarmi da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità, dell’Istituto superiore di sanità e dell’Agenzia italiana per il farmaco. Nel mirino sono finite le campagne delle associazioni anti-vaccinali o per la libertà di vaccinazione, che accusano i vaccini di provocare patologie gravi, in particolare nei bambini. Allarmi infondati, secondo le autorità sanitarie, che hanno iniziato a segnalare alla magistratura i genitori che non osservano gli obblighi di vaccinazione per i figli. Ma anche i genitori si preoccupano, come la mamma di Cesena che ha lanciato una petizione sul web per chiedere la piena obbligatorietà delle vaccinazioni per la frequenza scolastica: in pochi giorni ottomila adesioni.

Alice Pignatti, la petizione che lei ha lanciato sulla piattaforma change.org per rendere obbligatorie le vaccinazioni a scuola ha raccolto ottomila firme in pochi giorni. Com’è nata l’iniziativa?

«Da un caso personale. Mia figlia si è ammalata di pertosse a sole sei settimane di vita. È una malattia terribile per una bimba così piccola. Probabilmente l’ha contratta dal fratello più grande che va all’asilo e che non ha ancora fatto il richiamo del vaccino».

Quali sono state le conseguenze?

«Il primo mese dopo il contagio l’ho trascorso a dormire seduta sul divano con la mia piccolina sdraiata addosso perché tutte le volte che la facevo distendere andava in deficit respiratorio e diventava cianotica. Siamo stati ricoverati in Pedriatia. Ora ha il sonno disturbato, quando ha la tosse non mangia e avrà per diversi anni un’immunodepressione importante che la porterà a subìre, più di altri, le conseguenze di banali raffreddori e influenze».

Le associazioni anti-vaccinali parlano di ingiustificato allarmismo per il ritorno di malattie epidemiche.

«Io credo che sia importante valutare, quando non si vaccina, che si vive immersi in una comunità e che un bimbo non vaccinato all’interno di una scuola può essere, suo malgrado, non solo più facilmente esposto a infezioni, ma anche portatore di patologie che poi possono colpire intere famiglie».

Però ci sono sempre più genitori che chiedono la libertà di vaccinare o meno i loro figli.

«La loro libertà finisce dove inizia la nostra. La nostra libertà di crescere figli sani e di inserirli in comunità scolastiche sicure».

Cosa chiede al ministro della salute?

«Che i vaccini diventino obbligatori per l’accesso alle strutture scolastiche come avviene in altri paesi per garantire ai nostri figli un futuro migliore».