Vaccino obbligatorio, la vittoria della mamma cesenate

Alice Pignatti: "Insegnare a tutelare la salute"

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Cesena, 23 novembre 2016 - E’ soddisfatta Alice Pignatti, la mamma di Cesena che lo scorso ottobre su charge.org aveva chiesto al ministro della Salute Beatrice Lorenzin che i vaccini fossero resi obbligatori nelle comunità scolastiche e che è stata tra le promotrici di TeamVaxItalia rete di promozione dei vaccini, da cui è nata la Carta italiana per la promozione delle vaccinazioni anche sostenuta dal Ministero della Salute.

Alice lei ha vinto?

«Non è una mia vittoria. Se c’è qualche vincitore sono i bambini e i loro genitori. E in particolare quei bambini appena nati, immunodepressi, ammalati o che seguono terapie chemioterapiche che non possono accedere ai vaccini».

Si aspettava che ad un anno dalla sua petizione si arrivasse ad una legge?

«Sì. E’ stato fatto un passo politico doveroso, poiché tutelare la salute dei cittadini è un dovere della politica e le leggi devono consentire alle persone di vivere in comunità in modo sereno».

C’è tanto da fare ancora?

«Certo! Questa legge è solo l’inizio di un percorso fatto di azioni vere che devono mirare ad insegnare ai cittadini a tutelare la salute e a trasmettere la cultura della prevenzione. Mi aspetto che la Regione ora si muova per compiere un percorso di informazione rivolto ai genitori che sceglieranno di vaccinare».

La Regione ha reso obbligatori solo 4 vaccini che però sono contenuti nell’esavalente dove è presente anche l’antigene contro la Pertosse e l’Haemophilus Influenzae B?

«E’ vero. E questo genererà non pochi problemi. La legge prevede infatti l’introduzione della vaccinazione obbligatoria contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite B per l’iscrizione ai nidi. Di certo le associazioni di consumatori si batteranno, e hanno già iniziato a farlo, per avere le singole dosi di vaccino. In questo modo si arriverà all’assurdità di fare spendere denaro pubblico inutilmente per acquisire le singole dosi e sottoporre i bambini a 12 inoculazioni invece che le 3 dell’esavalente».

Lei come risolverebbe il problema?

«Io sono una mamma e non sono un medico o un politico. Ma credo che sia fondamentale rivedere la legge sui vaccini dove si fa la distinzione tra vaccini obbligatori e raccomandati. E’ una definizione che genera confusione. L’esavalente è importante e malattie come la Pertosse e l’Haemophilus Influenzae B sono molto pericolose».

E lei sa quanto purtroppo.

«Noi siamo stati fortunati. Quando la mia bambina a sei settimane di vita ha contratto la Pertosse da un bambino non vaccinato io mi sentivo impotente».

E’ da lì che è partito tutto?

«Sì. La gente deve capire cosa può accadere ai bambini quando cala la copertura vaccinale. Per oltre un mese ha avuto deficit respiratori e diventava cianotica. La pertosse non si cura, si può solo attendere che faccia il suo decorso».