Comunicazione politica, fenomeni social e i costumi di un nuovo millennio confuso. C’è questo e tanto altro in ‘Non hanno un amico’, lo spettacolo che Luca Bizzarri porta in scena stasera dalle 21 al Petrella di Longiano. Con una satira sagace e intelligente, il comico genovese conduce gli spettatori non solo a identificarsi con certi atteggiamenti, ma anche a ridere di alcune strane abitudini. I biglietti sono disponibili sul sito di Vivaticket e presso la biglietteria del Petrella.
Bizzarri, come ha trasformato un podcast in uno spettacolo teatrale?
"Diciamo che tutto nasce da lì, ma poi tanti degli argomenti del podcast si sono trasformati. Oltre a trattarli in maniera diversa, alcune cose le ho proprio rimaneggiate. Si parte da un confronto tra la mia generazione e quelle successive e si arriva all’attualità. Lo spettacolo nasce per ridere delle nostre abitudini contemporanee".
Che temi tratta?
"Per esempio mostro la somiglianza tra noi e la nostra classe dirigente. Ci aspettiamo tanto da queste persone, ma dovremmo capire che forse non possiamo caricare di aspettative persone che prima di entrare in politica facevano i paninari".
Negli ultimi anni su Twitter la sua satira ha spesso attirato diversi insulti. Lo fa per vocazione?
"In realtà la mia non è satira politica, anzi io parlo di comunicazione e del modo in cui vengono espressi dai nostri politici certi concetti legati all’attualità. Non parlo di scelte, non mi interesse. Il loro modo di esprimersi è davvero divertente, non sono capaci a comunicare. A loro manca un amico che li fermi prima di dire cavolate".
Nello spettacolo ci sono alcuni di questi elementi?
"Durante il monologo mostro alcuni dei dialoghi più divertenti che mi sono capitati nel corso degli anni, oltre che diversi strafalcioni della politica. I social ormai sono parte integrante della nostra vita, per molti sono una dipendenza. Dunque è impossibile non averci a che fare".
Tornare a teatro, da dove lei è partito, com’è stato?
"Ho sempre avuto il desiderio di ricominciare nel posto in cui mi trovo meglio in assoluto. A teatro sto bene. Negli anni ho fatto tante cose, alcune bene, alcune male, ma non ho mai dimenticato il teatro. In futuro vorrei renderlo un appuntamento annuale, proponendo sempre qualcosa di diverso".
Ha ancora qualche sogno nel cassetto per la sua carriera?
"Non mi fermo mai, sono sempre in movimento, per cui ci sono ancora tantissime cose che vorrei fare. La mia vita è questo, il cercare di rinnovarsi in maniera costante, il dedicarmi alla scrittura e alla recitazione. È il mio pensiero costante".