"Vi porto nelle balere tra danze e rebus"

Oggi pomeriggio alle 16 Barbara Lucchi presenta il suo ultimo libro, un viaggio alla scoperta di balli dai nomi insoliti e l’enigmistica

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di Raffaella Candoli

Si intitola "Io in ballo. Tra danza e rebus", ne è autrice Barbara Lucchi, cesenate, e presenterà questa sua produzione edita dal Pontevecchio oggi alle 16, presso la sala Oscar Alessandri di Auser, associazione di aiuto e socialità verso gli anziani, che celebra con un vasto calendario di eventi i 30 anni di presenza sul territorio. Recita la postfazione di copertina: "un libro da leggere con la matita in mano, perché la sfida del rebus può catturare. Pronte anche le scarpette da ballo, perché… non si sa mai". Barbara è stata docente di Lettere, ha cominciato ad interessarsi di ballo popolare nel 2006 attivando in varie occasioni anche laboratori scolastici, convinta del potenziale aggregativo e interculturale dell’attività coreutica. Ha poi trovato in Auser la possibilità di coniugare passione e conoscenza dei balli popolari, divenendo, a titolo volontario, coordinatrice delle iniziative Auser legate alla tematica e direttrice artistica del Gruppo Balli popolari costituito nel 2011 come occasione di esibizione, divulgazione e coinvolgimento del pubblico. E, anche momento di incontro tra una trentina di persone in pensione che seguono i corsi serali del giovedì, spesso arricchiti dalla presenza di esperti, orchestre che perpetuano il repertorio delle musiche popolari e momenti conviviali. E, di questa passione Barbara nel libro parla, con tratti autobiografici, in modo del tutto originale ed inedito grazie all’utilizzo di insoliti rebus.

"È una storia – spiega l’autrice - che prende spunto da disegni criptati: sono i rebus che ho ideato e disegnato, sui nomi delle danze della tradizione, dimenticate o, a volte, ancora praticate in contrade periferiche italiane e del mondo". L’antico gioco enigmistico del rebus è stato inoltre provvidenziale per comunicare e giocare con gli amici ballerini della sua chat di gruppo durante il periodo più duro della pandemia, poi su Facebook riscuotendo molti consensi. Il lettore viene accompagnato per mano in un mondo sconosciuto ai più in quanto lontano dai consueti circuiti commerciali, dalle discoteche e dalle sale da ballo Si scopriranno danze chiamate con nomi insoliti: saltarello, manfrina, trescone romagnolo, vari tipi di courento del repertorio occitano, bourrées francesi, an dro della Bretagna, céilí dall’Irlanda e, ancora, danze in circolo balcaniche, balli greci, israeliani che vengono proposti da maestri esperti agli appassionati del genere: è un fantasmagorico mondo colorato di musiche etniche, di coreografie e passi di danza tipici. "Un mondo che merita di essere esplorato – conclude Barbara Lucchi – è la nicchia dei balli popolari dove il piacere del movimento si coniuga con memoria, nuovi orizzonti ed inclusione".