"Vi racconto Schweitzer, cultore di vita"

La cesenate Cecchetti ha appena pubblicato un saggio sul missionario e premio Nobel

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di Francesca Siroli

È stata una delle personalità più luminose del ‘900 e i suoi messaggi di pace e fratellanza sono diventati un monito per tutta l’umanità. La straordinaria vicenda di Albert Schweitzer (1875-1965), pioniere della medicina in Africa e premio Nobel per la pace nel 1952, è ripercorsa nelle pagine dell’ultimo volume dell’autrice cesenate Manuela Cecchetti che s’intitola ‘Il più grande essere umano del XX secolo’, da pochi giorni disponibile nelle librerie e online.

Il saggio ripercorre i differenti volti di Schweitzer: oltre che medico e missionario fu filosofo, teologo, scrittore e musicista (profondo estimatore e interprete di Johann Sebastian Bach). Il suo nome è legato in particolare alla lotta contro l’uso delle armi nucleari, che ha caratterizzato la seconda metà del secolo scorso. "Ancora oggi è un testimone credibile e affascinante, capace di risvegliare le coscienze sulle vie da intraprendere per generare una società più civile ed umana — lo descrive Manuela Cecchetti, che è anche docente di religione —. Attento alle nuove generazioni, auspica che i giovani siano aiutati da famiglie e istituzioni a perseguire i loro ideali attraverso un’autonomia intellettuale".

Dopo la giovinezza dedicata all’erudizione in molteplici attività, all’età di trent’anni Albert Schweitzer decide di abbandonare agi e sicurezze per recarsi in Africa e portare sollievo fisico e morale ai fratelli neri, sfruttati e discriminati ignobilmente dai potenti della terra. Si iscrive così alla facoltà di Medicina e dopo la laurea parte per il continente nero insieme alla moglie Helene che lo aiuterà come infermiera.

A Lambaréné (Gabon) fonda un villaggio-ospedale, garantendo le cure sanitarie a migliaia di indigeni. Un’impresa per la quale il grande amico Albert Einstein lo definì "il più grande uomo vivente". Schweitzer fu promotore e profeta del ‘rispetto per la vita’, come unica via per una nuova umanizzazione, che rispetti ogni forma di esistenza, esseri umani e non. Alla fine degli anni cinquanta del Novecento denunciò fermamente il pericolo rappresentato dai test nucleari e invitò le grandi potenze mondiali a rinunciare alla bomba atomica.

Era infatti consapevole che la pace è premessa essenziale per promuovere un mondo più giusto e umano, senza di essa non possono sussistere futuro, progresso e civiltà. Il saggio di Cecchetti, pubblicato da Bertoni Editore, vede i contributi di Mariella Enoc, presidente dell’ospedale pediatrico ‘Bambino Gestù’ di Roma, dello storico Franco Cardini, della filosofa Angela Ales Bello e del pastore valdese Eric Noffke.