"Violata la par condicio, Ferrini si dimetta"

La Lega attacca l’assessore candidato. "In un comunicato del Comune ha promosso indebitamente la sua attività amministrativa"

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di Andrea Alessandrini

L’assessore repubblicano Luca Ferrini, candidato al collegio uninominale di Forlì-Cesena per il terzo polo, "viola la par condicio per le elezioni politiche, e con lui il Comune". A denunciare quello che viene reputato una palese irregolarità sono i consiglieri comunale della Lega, capeggiati dalla capogruppo in consiglio comunale Antonella Celletti.

"Uno scivolone o una svista – chiedono con una domanda che pare retorica –? Le regole della par condicio in periodo elettorale per le amministrazioni pubbliche parlano chiaro: è vietato svolgere attività di comunicazione a eccezione di quella in forma impersonale e considerata indispensabile. Regole che sembrano inosservate a Cesena, dove l’assessore Luca Ferrini, candidato alle elezioni politiche, rilascia dichiarazioni autopromozionali attraverso l’ufficio stampa del Comune. Si può considerarle regole sbagliate, ma hanno un chiaro obiettivo: attraverso la comunicazione istituzionale una Giunta o un assessore candidato possono fare propaganda indiretta per la propria parte politica da una posizione privilegiata, opportunità da cui sono esclusi gli altri candidati".

"A destare perplessità – entrano nel merito i consiglieri della Lega – è un comunicato del 31 agosto in cui Ferrini illustra il programma dei prossimi eventi, enfatizzando, nei fatti, la propria attività a favore della rete commerciale. Nulla da eccepire sul comunicato, ma Ferrini avrebbe dovuto evitare di comparire in prima persona. Le regole devono essere uguali per tutti, ma al di là delle regole c’è il bon ton istituzionale"

La Lega prende la palla al balzo per rinnovare la richiesta all’assessore Luca Ferrini di dimettersi, dopo la sua scelta di candidarsi contro il partito con cui è alleato in giunta. "Lo abbiamo già richiesto una decina di giorni fa convinti che le libere e legittime scelte di campo dell’assessore repubblicano avrebbero dovuto essere coerenti fino in fondo – argomenta Antonelli Celletti e gli altri consiglieri della Lega –. Tenere i piedi in due staffe non sempre paga. Oggi Ferrini aderisce a un’area politica alternativa al Pd, e non si comprende quindi come possa collaborare con una Giunta schiacciata a sinistra e contemporaneamente sostenere idee del tutto opposte in campagna elettorale".

Dal ’caso Ferrini’, la Lega allarga la sua disamina anche ad altri alleati del sindaco dem Enzo Lattuca, i Popolari per Cesena che hanno militanti aderenti di Italia Viva e schierati con il terzo popolo e che, a detta della portavoce, stanno seguendo con stttenzione ciò che si sta sviluppando nell’area centrista . "Non è diversa l’incongruenza dei Popolari. Le timide giustificazioni di Zoffoli per continuare a sostenere la giunta Lattuca, con l’assessora Labruzzo, non convincono. Ma almeno Labruzzo non è candidata. È comunque ben strano il concetto di ‘cattolicità’ di questi ‘cattolici’ che continuano ad appoggiare una giunta guidata da un Pdlegato ai partiti della sinistra radicale. Ci chiediamo come sia possibile chiudere gli occhi e far finta di nulla di fronte alle posizioni ideologiche dei partiti alleati su diversi temi, in primis l’aborto, in contrasto con la dottrina morale cattolica. In campo etico e morale non dovrebbe valere la massima che il fine giustifica i mezzi".

"Certi principi – incalza la Lega – non sono negoziabili e certe pratiche non possono che essere respinte come ha chiaramente esternato anche papa Francesco. Se i Popolari hanno aderito convintamente, come il Pri, al terzo Polo, dovrebbero avere l’onestà intellettuale di operare scelte coraggiose e coerenti con la propria morale".