Violenza sulle donne, a Cesena escalation di casi

Venticinque casi in soli sei mesi. Il carnefice spesso è il partner

Violenza sulle donne (foto d'archivio Newpress)

Violenza sulle donne (foto d'archivio Newpress)

Cesena, 11 settembre 2019 -  Sono 25 le donne vittime di violenza che nel primo semestre di quest’anno prese in carico dalla rete dei servizi antiviolenza grazie al Centro Donna di Cesena. Un numero in aumento, se si pensa che nel corso del 2018 furono 37 e 31 nel 2017. Si va dalle offese al controllo ossessivo, alla violenza che passa per il denaro fino ai maltrattamenti fisici più brutali: spintoni, pugni, schiaffi, mani al collo, lanci di oggetti e violenze sessuali. Complessivamente nel 2018, 78 donne si erano rivolte al Centro per episodi di violenza. Tra questi, c’è il caso di una donna che ha denunciato di essere stata stuprata in azienda a fine turno: l’aggressore l’ha raggiunta di spalle mentre si stava lavando le mani.

Un altro caso di violenza sessuale si è registrato nel febbraio di quest’anno. La vittima ha denunciato di essere stata violentata di sera da uno sconosciuto dopo avere parcheggiato in garage. Ma solo in cinque casi su 37, per quanto riguarda le donne prese in carico dai servizi nel 2018, i maltrattamenti sono avvenuti in contesti extrafamiliari. Nella stragrande maggioranza, infatti, la violenza si consuma tra le pareti domestiche: i carnefici sono mariti o conviventi (23) e ex partner (6). «La violenza in questi casi – spiegano dal Centro Donna – non è mai solo fisica; sempre si accompagna a quella psicologica che si manifesta con la svalorizzazione e il controllo continuo della vittima, ma può essere anche violenza economica quando si viene privati dell’accesso al denaro e della possibilità di utilizzare le risorse».

Infine si parla di violenza assistita quando sono i figli le ‘seconde’ vittime, a causa dei maltrattamenti dei padri sulle madri, con tutti i danni psicologici che, soprattutto nei bambini questo comporta. «Decisamente eterogeneo l’identikit delle vittime per età, titolo di studio, occupazione e nazionalità, così come lo è quello degli uomini maltrattanti, di età matura o giovanissimi, liberi professionisti, dipendenti, operai. In molti casi, si tratta di uomini senza problemi psichiatrici, né dipendenze da alcol o droghe.

 Tra le donne che hanno trovato la forza di ribellarsi, 23 erano italiane e 14 straniere, la maggior parte di età compresa nella fascia tra i 41 e i 50 anni (15) e tra i 31 e i 40 (12), in 12 con la scuola dell’obbligo, in 20 con un lavoro e il 70% con figli. Per chi chiede aiuto al Centro, se il ritorno a casa rappresenta un pericolo c’è la possibilità di trovare accoglienza in comunità. Nel 2018 la protezione è scattata per dieci donne con 15 figli. Il Comune di Cesena ha attivato infatti una convenzione con strutture di accoglienza (la disponibilità in città è per 4 donne e 10 figli)(tenute segrete per tutelare le vittime della violenza. Una volta uscite dall’emergenza, queste donne, in attesa di acquisire piena autonomia, anche economica, possono trovare ospitalità in comunità di secondo livello, in accordo con i servizi sociali. Il Centro offre quindi consulenze gratuite per superare il disagio e intraprendere un cammino di cambiamento.