
Amelia Pasini
C’è il cuore, ma manca il capitano. Senza Giada Benazzi, fermata da un infortunio rimediato nel corso dell’ultima gara della stagione regolare a Forlì, ieri pomeriggio il Volley Club Cesena targato Elettromeccanica Angelini nell’inedito campo di Bertinoro (il Mini Pala era indisponibile) ha affrontato il primo match dei playoff per la A2 dovendo rinunciare al talento e a quella preziosissima dose di carattere e gestione emotiva delle situazioni difficili che la veterana bianconera ha in dotazione nel dna.
Il risultato è stato una partenza in decisa salita, con una sconfitta per 0-3 (21-25,16-25, 24-26) che nel match di ritorno in Sicilia sarà davvero difficile da recuperare. Difficile, ma non impossibile, come precisa il patron Maurizio Morganti: "Non andremo a Marsala a fare una gita ma a provare a ribaltare la situazione. Durante la stagione abbiamo affrontato squadre anche più forti delle nostre attuali avversarie e abbiamo vinto. In molte occasioni eravamo pure riusciti a recuperare due set di svantaggio. Ci abbiamo provato pure questa volta e in effetti il terzo parziale ci ha visti incollati fino all’ultimo, ma non ci siamo riusciti".
Benazzi non ha portato il suo contributo, ma chi l’ha sostituita, la giovanissima Amelia Pasini, classe 2008, ha fatto di tutto per compensare. "E ci è riuscita alla grande – riprende Morganti – segnando 19 punti e risultando la nostra miglior realizzatrice. E’ un ottimo segnale che premia il talento e la determinazione delle giovani atlete di casa nostra. Certo, come società siamo estremamente soddisfatti del percorso compiuto e dell’importante valore aggiunto portato dal tecnico Cristiano Lucchi, ma non è questo il momento di parlarne. Perché i bilanci si fanno a fine stagione e la nostra stagione non è ancora finita. Ripartiamo dalle cose buone che siamo riusciti a mettere in campo e andiamo a caccia dell’impresa".
Appuntamento a sabato prossimo: servirà prima di tutto vincere la gara 3-0 per poi giocarsi il passaggio del turno al golden set. Se fosse facile, non ci sarebbe gusto.
Luca Ravaglia