Winckelmann inedito a Savignano

Una ricercatrice tedesca alla Filopatridi per studiare il manoscritto del primo archeologo della storia

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di Ermanno Pasolini

In una recente e corposa pubblicazione scientifica tedesca c’è up po’ della nostra terra. Merito di una perla custodita a Savignano, Accademia dei Filopatridi. Un manoscritto originale di Johann Joachim Winckelmann, il grande bibliotecario, storico d’arte e archeologo tedesco nato nel 1717 e ucciso a Trieste nel 1768. Sulle sue tracce Lilian Maul-Balensiefen archeologa classica e docente dell’università di Heidelberg e autore di un corposo volume (500 pagine) fresco di stampa, dedicato proprio agli scritti di Winckelmann.

Per realizzarlo, la studiosa tedesca è stata a Savignano per due lunghi periodi, di quindici giorni ciascuno, a studiare sul manoscritto conservato dall’Accademia. Un lavoro di ricerca durato in totale dieci anni e commissionato dall’Accademia delle Scienze e della Letteratura di Magonza.

"Per noi Winckelmann è il primo archeologo classico – ricorda Maul-Balensiefen –. Per realizzare quest’opera ho inseguito i suoi scritti in diverse biblioteche tedesche. Mi mancava il tassello di Savignano".

La ricercatrice tedesca ha anche spiegato come è venuta a conoscenza dell’Accademia dei Filopatridi di Savignano e del prezioso manoscritto che Winchelmann ha scritto fra il 1756 e la sua scomparsa.

"Solo alcune parti di questo manoscritto sono state studiate e pubblicate nel corso degli ultimi decenni – spiega la ricercatrice –, e seguendone le tracce lasciate nelle varie pubblicazioni sono arrivata fin qui". Una miniera per lei, perché "mai questo manoscritto è stato studiato e pubblicato integralmente".

Per un mese Lilian Maul-Balensiefen ci ha studiato sopra: scoprendone saggi più o meno lunghi su monete antiche romane e soprattutto greche. "Il problema – ragiona – non è stato tanto la traduzione, piuttosto il mettere insieme il filo del discorso, visto che il testo è pieno di note e correzioni. Poi ci sono parti cancellate, macchie. Dopo averlo riscostruito, l’ho tradotto dal latino al tedesco e lo ho commentato in uno dei volumi su Winckelmann".

Un lavoro prezioso perché – spiega la docente – si trattava per la maggior parte scritti inediti". E Savignano? "Ci tornerò perché mio marito ed io ci siamo trovati benissimo".