"Zanzare, picco nella seconda metà di luglio"

L’entomologo Claudio Venturelli: "Le gelate hanno ridotto le uova del 98%, ma gli insetti si moltiplicano a grande velocità"

Claudio Venturelli

Claudio Venturelli

Cesena, 13 giugno 2021 - Compagni di vacanze. I cesenati e le zanzare si apprestano a trascorrere l’ennesima estate insieme e per evitare che la convivenza diventi troppo assidua, fin da ora è necessario pensare alle contromisure da adottare.

Claudio Venturelli, entomologo dell’Ausl Romagna, com’è la situazione? "Il punto di partenza è molto migliore rispetto al passato: i rilevamenti effettuati ad aprile hanno individuato il 98% in meno delle uova trovate nello stesso mese del 2020, mentre a marzo il calo era stato del 47%".

Per quale motivo? "Le gelate di inizio primavera hanno avuto un effetto tremendo sugli insetti. O meglio, su quelli che sarebbero dovuti nascere".

Dunque si può tirare un sospiro di sollievo? "Niente affatto. Le zanzare si moltiplicano con una velocità mostruosa: se venissero lasciate libere di riprodursi, nell’arco di quattro o cinque mesi, da due esemplari si arriverebbe a due milioni e cinquecentomila miliardi di insetti. Sorrido, dicendo che se venissero messi uno a fianco all’altro, si potrebbe coprire circa 65 milioni di volte la distanza tra la terra e la luna. Su una bilancia peserebbero 830 milioni di tonnellate".

Meglio intervenire. Come? "Chi pensa di risolvere il problema piazzando macchinari che spruzzano varie sostanze nell’aria spesso si complicano la vita da soli, prima di tutto perché è necessario appurare con chiarezza cosa viene erogato. No, la soluzione passa dal togliere agli insetti le condizioni nelle quali proliferare e dunque i ristagni d’acqua, che devono essere eliminati dai sottovasi o da qualunque altra superficie. I tombini andrebbero coperti con delle zanzariere o ’bonificati’ attraverso specifiche pastiglie biologiche".

Cosa dovremo aspettarci? "Il picco si sposterà in avanti di circa un mese rispetto a solito, ma già dalla seconda metà di luglio saremo in trincea. Bisogna attuare contromisure da ora. Questa battaglia si vince se si affronta insieme".

Rischi? "Nel 2020, con le restrizioni ai viaggi, non abbiamo registrato nessun caso di dengue, chikungunya o West Nile. Ora, con la legittima voglia di vacanze che caratterizza tutti noi, la situazione è potenzialmente molto più complicata. Con un ulteriore problema".

Quale? "I primi sintomi di queste malattie sono febbre, spossatezza, mal di testa, difficoltà respiratorie. Molto simili a quelli del virus pandemico. L’abilità di analisi dei sanitari sarà cruciale".