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Cesena, 29 settembre 2012 - «LET’S MOVE for a better world», muoviamoci per un mondo migliore. Lo slogan tappezza le pareti della nuova Mecca del benessere, un’onda verde che lambisce l’autostrada, icona di un modo rivoluzionario di concepire l’impresa coniugando business e responsabilità sociale. Quello di Nerio Alessandri, fondatore e presidente di Technogym, che sulla ‘Welness Valley’ ha puntato forte realizzando alle porte di Cesena il nuovo quartier generale: 150mila metri quadrati di linee di montaggio, laboratori, uffici, sale convegni, palestre e percorsi all’aperto che saranno inaugurati oggi dal presidente Napolitano. Ospite d’eccezione l’ex presidente americano Bill Clinton. Romagnolo, 51 anni, Alessandri è partito nel 1983 dal suo garage di Cesena per un’avventura imprenditoriale che lo ha portato a diventare il leader mondiale nel settore del benessere.
Presidente, qual è l’idea che sta alla base del primo wellness campus al mondo?
«Quella che essere in forma conviene. Ai singoli individui ma anche allo Stato, che avrebbe meno spese per il welfare, e alle imprese, perché lavoratori che stanno bene sono più sereni e contribuiscono a rendere il sistema produttivo più efficiente. Qui sviluppiamo il nostro progetto imprenditoriale basato sulla qualità della vita. Si tratta di coniugare business e responsabilità sociale, convinti che l’Italia possa essere il primo produttore di benessere al mondo».
Potrebbe essere questa la luce in fondo al tunnel della crisi?
«Certo. Penso che la rinascita dell’Italia possa avvenire rivalutando il proprio Dna naturale. La capacità di vivere bene rappresenta il vero Made in Italy nel mondo. Unico, che non si può delocalizzare né copiare. E poi c’è l’aspetto etico-morale».
Può spiegarcelo?
«Da decenni abbiamo messo al top delle nostre preoccupazioni la tecnologia, l’ambiente e tutto ciò che ci circonda. Ma l’uomo è rimasto ai margini. Il wellness lo riporta al centro ed è la chiave per realizzare uno sviluppo sostenibile».
Per farlo, in Romagna avete messo in piedi una grande sinergia...
«Già. Sotto lo slogan ‘Star bene conviene’ istituzioni, imprese e operatori del turismo hanno promosso 35 esperienze innovative, dai programmi di educazione fisica gratuiti nei parchi di Cesena ai percorsi enogastronomici».
E quali risultati avete ottenuto?
«La migliore risposta è ricordare la classifica del benessere calcolata secondo i criteri del Nobel Stiglitz. La provincia di Forlì-Cesena ha conquistato il primo posto».
Cosa manca oggi all’Italia per tornare a crescere?
«La fame di un progetto, un sogno, un’ambizione. Per raggiungere questo scopo, però, occorre ridare fiducia al Paese e ai giovani e puntare su meritocrazia, coesione sociale e formazione».
Lei ha cominciato la sua avventura imprenditoriale a 22 anni. Che consiglio darebbe a un giovane che voglia fare impresa oggi?
«Gli direi di seguire i suoi sogni. Abbiamo bisogno di un ricambio generazionale, ma per avere successo i giovani devono dimostrare passione e voglia di rischiare. E non venite a dirmi che oggi è più difficile fare impresa che nel passato. Quando ho cominciato non avevo neppure il telefono. Chiamavo da una cabina e ricevevo le telefonate a casa di mia nonna».
Cosa le manca di quel 1983 e del suo garage?
«I consigli di mio padre, tantissimo. Ecco, i valori sono il patrimonio più importante: onestà, lealtà, coraggio e impegno».
A proposito, che rapporto ha con i suoi dipendenti?
«I collaboratori sono il patrimonio più grande di Technogym. Da anni condividiamo con loro le scelte aziendali e strategiche, coinvolgendoli in un progetto comune. Investiamo molto sulla formazione continua. Se poi tutto questo migliora i miei affari, è chiaro che sono contento, ma lo sarà anche il territorio che ne beneficia».

Andrea Ropa