Amadori, l’ad Berti se ne va: "Divergenze con la proprietà"

Da settimane non è più nell’azienda leader nelle carni bianche. Bocche cucite dai vertici

Cesena, 1 novembre 2022 - La notizia era destinata a essere riservata, ma il clamore suscitato quando ha iniziato a circolare all’esterno dell’azienda (ai principali clienti Esselunga, Coop, Conad e Mcdonald’s è stata comunicata in via confidenziale) l’ha fatta emergere: Francesco Berti non è più l’amministratore delegato di Amadori, sesta azienda agroalimentare italiana e seconda nel settore delle carni bianche.

Francesco Berti non è più l’ad di Amadori, sesta azienda agroalimentare italiana
Francesco Berti non è più l’ad di Amadori, sesta azienda agroalimentare italiana

In azienda le bocche sono cucite, solo un ex dirigente commenta: "Evidentemente non c’era più feeling con Flavio e Denis Amadori, che dopo il ritiro dalle scene del loro padre Francesco, sono al vertice dell’azienda". Sono già un paio di settimane che Berti non si vede a San Vittore di Cesena, dove c’è il quartier generale dell’Amadori; la prima voce diffusa è stato il Covid, poi è emersa la verità.

Secondo l’ipotesi che trova maggior credito nelle chiacchiere di corridoio è che Francesco Berti abbia già trovato una collocazione adeguata, che faccia qualche mese di vacanza e poi rientri in pista nella nuova posizione. Il suo biglietto da visita è brillante: nonostante la crisi, i risultati economici di Amadori (1,362 miliardi di euro il fatturato 2021, con 19,7 milioni di utile netto) quest’anno saranno assai più positivi, favoriti dall’incremento dei prezzi delle carni avicole (+22%) che compensa abbondantemente il rincaro delle materie prime.

Francesco Berti è stato il terzo amministratore delegato di Amadori, un’azienda a stretto controllo famigliare fin da quando fu fondata dai fratelli Francesco e Arnaldo, più di cinquant’anni fa. E’ entrato in carica tre anni fa dopo aver ricoperto per un anno il ruolo di direttore generale provenendo dal settore finanziario dell’azienda. Prima di lui c’erano stati Massimo Romani e Carlo Prevedini, il primo a ricoprire la delicata posizione nel 2012.

Francesco Berti, come i suoi predecessori, si era trovato a confrontarsi con la complessità dell’ambiente della famiglia Amadori e non aveva esitato a metterci la faccia al momento di licenziare Francesca Amadori, nipote prediletta del fondatore Francesco, che stava acquisendo sempre più spazio attraverso la gestione dell’immagine globale del gruppo e aveva acquisito prestigiose cariche anche all’esterno.

Nel gennaio scorso Berti firmò la lettera in cui la si accusava sostanzialmente di assenteismo pur sapendo che i motivi erano altri. C’è chi dice che con la sua uscita si potrebbe aprire uno spiraglio per il rientro in azienda di Francesca Amadori che potrebbe risolvere il duro scontro legale in atto.