Amadori Cesena, è boom con le nuove idee

Fatturato di 1 miliardo e 362 milioni (+10%). Apprezzati i prodotti lanciati sul mercato

Francesco Berti è l’amministratore delegato del Gruppo Amadori

Francesco Berti è l’amministratore delegato del Gruppo Amadori

Cesena, 9 giugno 2022 - Amadori , azienda cesenate fondata nel 1969 da Francesco e Arnaldo Amadori, che è arrivata a controllare il 30% del mercato italiano delle carni bianche (seconda dietro Aia) continua a crescere. Il cda di Amadori Spa, presieduto da Flavio Amadori, ha licenziato il bilancio 2021 chiuso con un fatturato di 1,362 miliardi di euro e un incremento di 130 milioni (+10,5%) rispetto al 2020. Ebitda a 86 milioni, patrimonio netto a 296 milioni, investimenti per 95 milioni e 18,7 milioni di utile netto. "Il trend positivo è stato guidato dalle vendite nel canale moderno (+4,7%) e da una ripresa (+0,6%) del canale tradizionale, che tuttavia non è ancora tornato ai numeri pre-pandemia – ha commentato Francesco Berti, amministratore delegato del gruppo – . Il fuoricasa ha registrato un’importante accelerazione (+16,9%), anche se non ha ancora recuperato il ritardo accumulato nel periodo delle chiusure 2020".

Nel 2021 Amadori ha presentato importanti novità, entrando nel segmento della colazione e della merenda con i nuovi impasti freschi per pancake, e consolidato la sua leadership nel segmento degli impanati snack con il lancio delle Birbe Pops. Le novità hanno trovato un riscontro più che positivo sia da parte degli operatori che dei consumatori. "Il 2021 è stato un anno di soddisfazione – ha dichiarato Flavio Amadori –: il fatturato ha segnato una crescita del 10,5% confermando l’ottimo lavoro portato avanti lungo tutta la filiera, con particolare attenzione ai temi dell’innovazione e della sostenibilità Abbiamo intrapreso, con convinzione e successo, un percorso di sviluppo che possiamo definire, senza esitazione, responsabile sia rispetto al nostro ruolo all’interno del settore sia nei confronti dei nostri stakeholder, con i quali condividiamo questi risultati".

Sono stati fissati obiettivi di crescita in diversi ambiti, con grande interesse al settore delle proteine non solo bianche (polli e conigli), ma anche rosa (carne di maiale) e verdi, di origine vegetale. A questo proposito, l’acquisizione del prosciuttificio torinese Lenti è stato un primo passo di integrazione della filiera delle proteine rosa e il recente lancio della nuova linea “Ama, Vivi e Gusta” ha invece segnato l’ingresso di Amadori nel comparto delle proteine verdi.

Oggi il Gruppo Amadori dà lavoro a oltre 9.000 persone, tutte in Italia, che operano nella gestione integrata della propria filiera formata da 6 stabilimenti di trasformazione alimentare, 5 incubatoi, 4 mangimifici e 1 in conto lavorazione, oltre 800 allevamenti sia a gestione diretta che in convenzione, 3 piattaforme logistiche e 19 centri di distribuzione fra filiali e agenzie. Nonostante il 2022 mostri diverse incognite (dall’aumento dei costi di produzione alla diffusione dell’influenza aviaria), per i prossimi anni Amadori conferma le linee guide strategiche di ampliamento dell’offerta di prodotti a base proteica e il conseguente piano strategico di investimenti con l’obiettivo di medio periodo di raggiungere 1,7 miliardi di fatturato.